Nelle ultime settimane non si parla più della Grecia, manifestazioni di piazza, disperazione della gente che non sa come vivere, la fame: tutto finito. Una sorta di black out dell’informazione per tranquillizzare l’Europa Unita. Addirittura nel nostro Paese è passata la convinzione ( o quasi) che nella patria di Aristotele va tutto bene.
Non si deve parlare dello stato in cui si sono ridotti i fratelli greci. Perché? Perché sarebbe evidente il fallimento dell’euro e della politica finanziaria di una Ue ormai ridotta ad un conclave di poteri forti. Perché sarebbe evidente che tutti i politici, che anche in questa campagna elettorale hanno continuato a difendere la moneta unica, non sono al servizio dei cittadini.
Ad Atene, intanto, va in scena il dramma: Nikitas Kanakis che coordina la più importante Ong attiva in Grecia, ha presentato formale richiesta perché lOnu intervenga in quanto ci si trova di fronte ad una crisi umanitaria. Il popolo greco ridotto alla fame da chi si era presentato come salvatore e vessato da misure fuori da ogni logica.
Nelle piazze, risse e resse per accedere alla distribuzione gratuita di cibo. Manifestazioni di protesta e scontri con la polizia sono all’ordine del giorno. Ma a queste notizie,non bisogna dare risalto, nel nome della sovranità dell’euro.
La sanità pubblica non esiste praticamente più e le code per accedere alle cure e alle prestazioni delle Ong sono insostenibili. Un dramma degno di paesi in guerra e del terzo mondo dove la tirannia dell’euro non perdona neanche mamme e neonati.
In questi giorni in rete circola una notizia sconvolgente: una donna greca che dopo aver dato alla luce suo figlio con un parto cesareo, si sarebbe vista recapitare a casa una fattura di 1200 euro e una lettera in cui lospedale avrebbe minacciato di trattenere il nascituro in caso di mancato pagamento. Quando la donna, che insieme alla famiglia ha perso il lavoro a causa della crisi, ha risposto che non aveva i soldi, lospedale avrebbe di nuovo minacciato di tenersi il bambino e la neo mamma disperata ha deciso di raccontare la storia ai giornali. Una notizia rilanciata ieri anche da Rainews 24. E non sarebbe la prima volta. Già l’anno scorso la BBC aveva raccontato di un caso come questo.
Dalla Grecia alla Spagna, dove due giorni fa migliaia di persone sono scese in piazza aMadrid, per protestare contro le misure di austerità imposte dal governo. I diversi gruppi che sono scesi in strada si sono riuniti sotto lo slogan ‘Marea di cittadini 23F’. Gli organizzatori affermano che la Spagna oggi si trova “sotto un golpe finanziario”.
W l’Europa Unita, W l’euro.
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