Grandi ‘manovre’ (romane) sull’Avviso 20?

L’indiscrezione circola da qualche ora nei ‘Palazzi’ della politica siciliana. Argomento: l’Avviso 20, ovvero il mega-piano di formazione professionale, 286 milioni di euro all’anno per tre anni, risorse prese dal Fondo sociale europeo. A quanto si sussurra, sembra che personaggi altolocati della politica e della burocrazia siciliana avrebbero contattato prima ambienti politici piemontesi e, poi, romani. Con l’obiettivo di evitare che questo Avviso 20 possa venga impugnato dalla Corte dei Conti.

Com’è noto, da qualche settimana questo mega-piano, che ha suscitato aspre polemiche, è al vaglio della Sezione di controllo della Corte dei Conti. La situazione è così intricata che la magistratura contabile ha inviato negli uffici del dipartimento regionale della Formazione – caso unico nella storia – ben cinque funzionari che, la scorsa settimana, hanno passato a setaccio tutta la documentazione.

Stando a quanto venuto fuori dalla lettura della graduatoria provvisoria dei ‘vincitori dell’avviso 20, a ‘vincere’ (si fa per dire) sarebbero, nella stragrande maggioranza dei casi, enti di formazione vicini alla politica (Pd in testa, poi Mpa, Pdl, Udc, Cils e Uil). Il tutto a qualche mese dalle elezioni regionali.

Gli interrogativi che suscita l’Avviso 20 sono molteplici. In primo luogo, il cosiddetto ‘costo standard’. In pratica, il governo regionale ha fissato un costo per ogni ora di lezione. Se dovessero avanzare dei soldi – cosa molto probabile – gli enti si terrebbero il ‘resto’ . Cosa un po’ strana, perché si tratta di denaro pubblico!

Poi ci sono i corsi con una dotazione finanziaria che sembrerebbe più che proporzionali alla stessa domanda di formazione. Potrebbe essere il caso, ad esempio, delle risorse destinate alla formazione per i giovani. Da qui il dubbio, tutt’altro che campato in aria, che questi ingenti fondi dell’Avviso 20 possano servire per finalità che nulla avrebbero a che spartire con la formazione professionale.

Per non parlare del fatto che quest’anno i corsi debbono ancora partire. Logica vuole che in sei mesi sarebbe difficilissimo, se non impossibile, spendere 286 milioni di euro per corsi di formazione. Che fine farebbero i soldi che non verrebbero spesi? Come -e da chi – verrebbero contabilizzati?

Non solo. In questo Avviso 20 ci sarebbero problemi che, stando sempre a indiscrezioni, potrebbero essere oggetto di indagini future da parte della Procura della Corte dei Conti. Cioè possibili danni erariali. Ma se la Sezione di controllo della Corte dei Conti dovesse approvare questo mega-piano, la Procura della Corte dei Conti non potrebbe più intervenire.

Stando sempre a indiscrezioni, la politica siciliana avrebbe fatto sapere a Roma che, in caso di ‘bocciatura’ dell’Avviso 20 da parte della Corte dei Conti, potrebbero insorgere problemi di ordine pubblico.

Redazione

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