Tra poche ore a Melbourne il grande circo del tennis si rimette in moto seriamente. Nella (splendida? mah) Rod Laver Arena scenderanno in campo per il primo match dello slam dell’anno la tedesca Angelique Kerber e la padrona di casa Jarmila Gojdisova, una partita che certo non passerò alla storia del nostro sport. Come da circa 20 anni ormai all’Australia ci si rivolge speranzosi. Di bel tennis, di sorprese e di qualche risposta. Da più di un anno il quesito ormai è sempre lo stesso: riuscirà Roger Federer a recuperare il gap, soprattutto di potenza, che lo divide dai primi due della classifica, lo spagnolo Nadal e il serbo Djokovic? Allo svizzero rimangono legati i vecchi conservatori dei bei tempi andati, capaci di andare in solluchero per un rovescio slice o un drop shot ben piazzato. Roba che in fondo non sarebbe precluso al quarto dei famosi, e forse già ex, “Fab Four”, lo scozzese Andy Murray che sembrava in procinto di far sfracelli appena sei mesi fa, dopo il vittorioso Wimbledon, e invece scomparso nei meandri di non si sa quale infortunio.
Chi ama il vintage sarà senz’altro interessato alla curiosa, o forse no, coincidenza che vede tre grandi protagonisti degli anni ’80 seduti all’angolo di tre possibili vincitori. Già, perché al ceco Ivan Lendl, che ormai da un paio d’anni accompagna Murray in giro per i court, si sono aggiunti Boris Becker, che credevamo perso tra i tavoli verdi di poker e che invece vedremo nel sempre poco tranquillo angolo di Novak Djokovic, e soprattutto Stefanello Edberg, l’angelo ella volée. Il mai dimenticato fuoriclasse svedese vincitore di sei slam e perseguitato a Melbourne Park, una volta Flinders, da una rara sfortuna che gli tolse almeno altri due titoli, starà accanto addirittura a Federer, nella speranza che basti il contatto per rendere meno impervie le discese a rete in un periodo in cui le racchette, ancora prima dei campi, non lo permettono più. O va bene o si prepara un massacro, difficile una via di mezzo.
Come al solito un po’ meno interessante il tennis femminile, tutto legato alle lune di Serena Williams, che cercherà di togliere il titolo alla bielorussa Azarenka. Vedremo già stasera (domani intorno a mezzogiorno in Italia) al cospetto di un’altra ragazzina di queste parti, la 17enne Ashleigh Barty, se la brutale sorella dell’elegante Venus – che dal canto suo aprirà il programma della rinnovata Margaret Court Arena contro la russa Makarova – che intenzioni avrà.
Ma le fasi iniziali di uno slam servono soprattutto a parlare degli italiani prima che sia troppo tardi, e che già hanno cominciato a darci qualche delusione, considerato che nessuno, tra maschi e femmine erano in 15, ha superato le qualificazioni.
Dopo la triste figura dello scorso anno vedremo se la Errani riuscirà quanto meno a passare un paio di turni. La partita con la Georges (se volete vederla fate una levataccia, non cominciano prima delle 5 di domani mattina) non è la più semplice che poteva capitarle, ma se riuscisse a cavarsela il tabellone potrebbe diventare interessante e almeno fino all’incrocio agli ottavi con (speriamo) la Vinci non dovrebbero esserci più problemi. La “palermitana” Vinci dal canto suo dovrà faticare non poco per arrivare a incontrare la compagna di doppio perché già con la Zheng è durissima (partita in contemporanea con quella dell’Errani) e poi si profilano la Keys e la Flipkens che tenerissime non sono. Più semplice per la Pennetta che inizia contro la rumena Cadantu.
Tra i 3 maschietti oggi solo Fognini incrocerà la racchetta con Bogolomov jr e speriamo che l’infortunio sia stato assorbito e che non si ricordi dello scempio dell’anno scorso.
Se proprio soffrite d’insonnia e volete guardare un partita date un’occhiata a Gulbis-Monaco, intorno alle 3 di stanotte.
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