Grande manifestazione a Mosca: russi e ucraini insieme per la pace

ALMENO CINQUANTAMILA PERSONE HANNO SFILATO NELLA CAPITALE RUSSA CON BANDIERE UCRAINE E RUSSE ASSIEME. SEMBRANO AVVENIMENTI LONTANI DALLA SICILIA, MA NON LO SONO. NONOSTANTE I TEMIBILI VENTI DI GUERRA, C’E’ ANCORA SPERANZA PER LA PACE IN EUROPA

 

di Gabriele Bonafede

Non sono bastate le minacce, il controllo sulle TV, la chiusura di siti d’informazione libera, la disinformazione, la propaganda, i giornalisti assassinati, la lupara bianca, l’esercito, la polizia, le manganellate, i servizi segreti, i provocatori, le prigioni. Non ci ha potuto nulla. Almeno cinquantamila persone, forse settanta o ottantamila, russi e ucraini assieme hanno manifestato ugualmente per la pace nella capitale russa, Mosca.

Lo hanno fatto in maniera colorita, quasi spontanea, con bandiere russe e ucraine assieme: donne comuni, cittadini comuni, che hanno sempre vissuto l’amicizia tra Ucraina e Russia e vogliono continuare a viverla. E lo hanno fatto mentre nella stessa Mosca le autorità organizzavano ed eseguivano un’altra manifestazione con persone allineate e coperte, tutti dello stesso colore, in una marcia praticamente militare, simile alle masse di soldati che sfilavano a Monaco o Berlino negli anni ’30.

Stridenti le immagini tra coloro i quali vogliono la pace e quelli che invece inneggiano alla follia della guerra di Putin. Il quale appare molto più isolato di quanto si pensasse: il dissenso cresce ed è evidente nel suo stesso Paese. Una Russia che inizia a svegliarsi dal torpore sfidando in piazza il regime.

Isolato anche sul piano internazionale. Perché se il voto russo al consiglio di sicurezza ONU sulla condanna al referendum  in Crimea era scontato, quello cinese poteva essere uguale a quello russo. Invece non lo è stato. E l’astensione della Cina è un segno di distanza da Putin più evidente di quanto si pensi.

Potrebbero sembrare avvenimenti lontani dalla Sicilia. Ma non lo sono. Una guerra tra Ucraina e Russia non sarebbe più un avvenimento locale e lontano dalla Sicilia e dal Mediterraneo. Sarebbe un disastro planetario del quale ancora non immaginiamo nemmeno gli effetti e le implicazioni. Nella migliore delle ipotesi ci sarebbero numerosi lutti e arriverebbero centinaia di migliaia di profughi in tutta Europa. I contraccolpi economici e di sicurezza sarebbero molto grandi. Ed è meglio non immaginare la peggiore delle ipotesi.

Gabriele Bonafede

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