Grammichele, due giovani accusati di omicidio In carcere per l’aggressione a un pensionato

Dopo oltre sei mesi in ospedale, non ce l’ha fatta. Adesso nei confronti dei suoi presunti aggressori è stata formulata l’accusa di omicidio preterintenzionale. È morto il 13 giugno il pensionato di 69 anni che, lo scorso 4 dicembre, è stato picchiato all’interno della sua abitazione a Grammichele (in provincia di Catania) per soldi. Un paio di giorni dopo l’agguato, le telecamere di sorveglianza della zona in cui l’uomo viveva hanno aiutato i carabinieri grammichelesi e quelli di Caltagirone a individuare Gianpaolo Di Stefano (22 anni) e Leandro Agrippino Strano (23 anni) quali presunti autori del pestaggio. Adesso l’accusa nei loro confronti è di omicidio preterintenzionale.

Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, Di Stefano e Strano avrebbero bloccato il 69enne in piazza Dante, a Grammichele, intorno alle cinque del mattino. Poi lo avrebbero costretto ad accompagnarli nella sua abitazione, dove lo avrebbero picchiato ripetutamente per costringerlo a consegnare loro il denaro della pensione. Che però l’uomo non aveva. Così avrebbero messo a soqquadro la casa e sarebbero fuggiti senza portare via nulla. L’anziano (classe 1948) è stato colpito con calci e pugni alla testa, e le sue condizioni di salute sono apparse subito gravi.

L’uomo è stato ricoverato inizialmente all’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. Successivamente è stato trasferito, sempre in prognosi riservata, all’ospedale Piemonte di Messina, dove è deceduto per le gravi lesioni riportate. La morte della vittima ha aggravato il quadro accusatorio nei confronti dei due giovani, che si trovavano agli arresti domiciliari dopo un breve periodo di detenzione. Ieri sera Di Stefano e Strano sono stati arrestati e portati nel carcere di Caltagirone. Inizialmente avrebbero dovuto rispondere di rapina aggravata, sequestro di persona e lesioni personali. A cui adesso si aggiunge l’omicidio.

Redazione

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