IN UN COMUNICATO IL COISP, OLTRE A RACCONTARE CORRETTAMENTE QUELLO CHE E’ SUCCESSO QUALCHE GIORNO FA NEL CAPOLUOGO DELL’ISOLA (CON UN POLIZIOTTO RIMASTO FERITO DI CUI NON PARLA NESSUNO), COGLIE L’OCCASIONE PER FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE. CON RIFERIMENTO A UN GOVERNO NAZIONALE CHE PENALIZZA CHI GARANTISCE LA SICUREZZA NEL NOSTRO PAESE
I fatti avvenuti sabato pomeriggio a Palermo (che vi abbiamo raccontato qui) danno al Sindacato di Polizia (Coisp, sigla che sta per Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia) l’occasione per una riflessione non soltanto su quello che è avvenuto nel capoluogo dell’Isola qualche giorno fa, ma anche su quello che, in generale, succede nel nostro Paese.
“Dopo Taranto anche Palermo – leggiamo in un comunicato del Sindacato di Polizia – è stata teatro di due distinti avvenimenti che hanno visto il ferimento di alcuni poliziotti coinvolti in situazioni di rischiosità ben al di là di quelle opportunamente messe in conto indossando una divisa, cosa oramai diventata la normalità quotidiana. I riflessi nefasti legati alla continua riduzione di organici e mezzi perpetrata ai danni del Comparto Sicurezza in questi ultimi anni sembrano palesarsi ogni giorno sempre di più”.
“Le prospettive lavorative – prosegue la nota del Coisp – nellimmediato futuro per gli uomini e le donne della Polizia di Stato, come di tutto il Comparto Sicurezza, non lasciano per nulla tranquilli se si considera lallarme sicurezza lanciato da appena qualche giorno addirittura dal Vertice del Dipartimento”.
Ai poliziotti, in parole semplici, non sembra andare giù l’atteggiamento del Governo nazionale che chiede sempre sacrifici, impone agli uomini delle forze dell’ordine un lavoro sempre più difficile e sempre più rischioso, con mezzi sempre meno efficienti e, per giunta, riducendo le retribuzioni.
“Con il progetto della legge di stabilità – leggiamo sempre nel comunicato del Sindacato di Polizia – potrebbe arrivarci da un giorno allaltro lennesima pugnalata, mentre nelle strade italiane i colleghi già versano il consueto tributo ad un lavoro che ormai reca solo ed unicamente svantaggi, come testimoniano le ultime notizie di cronaca registrate a Palermo che seguono in ordine di tempo gli accadimenti di Taranto”.
Il Sindacato di Polizia, poi, fornisce la propria versione sugli incidenti andati in scena sabato scorso a Palermo in occasione di una manifestazione No Muos. “Lo scorso sabato pomeriggio nel capoluogo isolano – si legge ancora nel comunicato del Sindacato di Polizia – durante un corteo di protesta di giovani di destra contro il Muos, regolarmente preannunciato, all’altezza di piazza Verdi, la manifestazione veniva turbata nel suo pacifico svolgimento da un gruppo di appartenenti all’area dei centri sociali cittadini di riferimento anarchico di sinistra, generando scontri con le forze dell’Ordine culminati con un arresto”.
“Gli scontri – sottolinea il Coisp – hanno causato il ferimento di alcuni appartenenti alla locale Digos tra i quali un Dirigente Sindacale di questa O.S. che ha riportato la rottura di due dita della mano, evidenziando anche in questa occasione come spesso venga sottovalutato limpiego di questo personale appartenente al predetto Ufficio che, al pari di altri colleghi, opera in prima linea ed è spesso obiettivo di violenze gratuite in un sempre crescente clima di tensione generato dal continuo peggioramento delle condizioni socio-economiche di questo Paese”.
“Se ciò non bastasse – recita sempre il comunicato – nella serata di ieri in località Villabate, due operatori della Stradale di Buonfornello sono stati aggrediti nel corso di un normale controllo di Polizia. Questa O.S. nellesprimere la propria solidarietà ai colleghi, loro malgrado coinvolti negli accadimenti di questi ultimi giorni, sottolinea la necessità di porre maggiore attenzione per gli operatori della sicurezza che spesso anche in servizi considerati ‘banali’ possono avere la peggio”.
Nota a margine
La redazione di LinkSicilia manifesta solidarietà ai poliziotti rimasti feriti a Palermo e a Villabate. Apprezziamo che un Sindacato di Polizia riconosca il “continuo peggioramento delle condizioni socio-economiche” del nostro Paese.
Appunto per questo invitiamo gli uomini della Polizia a guardare con occhio diverso chi oggi, in Italia, protesta perché soffre. Ieri, ad esempio, un assessore regionale inadempiente ha chiamato la Digos perché si rifiutava di ricevere i lavoratori della Formazione professionale ai quali il Governo della Regione, lo scorso giugno, ha promesso il pagamento degli stipendi arretrati (con lavoratori che aspettano la retribuzione da un anno e mezzo-due anni!). Impegno non mantenuto. Noi invitiamo gli uomini della Polizia a considerare anche lo stato di chi soffre e reclama i propri diritti conculcati. E’ il caso dei lavoratori della Formazione di ieri; e sarà anche il caso dei Forconi che, da lunedì prossimo, scenderanno in piazza per provare a cambiare questo Paese governato con i piedi.
Non possiamo chiedere ai poliziotti di unirsi ai Forconi (pensate che smacco che sarebbe per il Governo che taglia mezzi e retribuzioni alla Polizia!). Ma possiamo chiedere ala Polizia e, in generale, agli uomini delle forze dell’ordine, di considerare la manifestazione dei Forconi come il tentativo in positivo di dare la scossa a una politica italiana moribonda. Con Governi che non sembrano fare gli interessi dei cittadini italiani. Anzi…
la redazione
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