Gli italiani dicono di ‘No’

La riforma costituzionale sottoposta al referendum confermativo è stata bocciata, gli italiani quindi dicono ‘No’ alla modifica della costituzione proposta dalla CdL. I dati pubblicati ci confermano un’affluenza alle urne a dir poco sorprendente, nonostante il quorum non servisse, il 52,9% degli elettori ha scelto comunque di andare a votare. Amato compiaciuto del risultato dice: “il superamento del quorum è un elemento che è giusto sottolineare, così come il fatto che abbia votato la maggioranza degli elettori, un segno importante di partecipazione democratica“.
Il No vince in tutte le regioni d’Italia, eccezion fatta per Lombardia e Veneto in cui il ‘Si’ riesce a prevalere. Curioso il risultato di queste regioni, proprio perché due delle città più importanti, Milano e Venezia, hanno invece votato contro la riforma.
Al Nord Italia il ‘No’ ha raggiunto il 52.6% delle preferenze espresse, al Centro il 67.7%, al Sud e nelle isole il distacco si fa ancor più evidente, rispettivamente il 74.8% e il 70.6%.

Non c’è partita quindi, la proposta della CdL non è stata accettata e il centro sinistra vince anche questa competizione. Prodi commenta: “Abbiamo vinto tutto, politiche, amministrative, alle comunali e al referendum… abbiamo fatto il salto triplo carpiato. Nella vita non c’è mai nulla di facile ma abbiamo vinto e teniamone conto perché ora abbiamo il diritto e dovere di governare per cinque anni“. Il vicepremier D’Alema aggiunge: “Tolto di mezzo questo testo discutibile e pericoloso, è ora di aprire un confronto serio sul futuro del sistema politico e istituzionale del Paese

Il Centro destra però non si dichiara sconfitto. Bossi, che si era detto disposto ad abbandonare l’Italia se avesse prevalso il ‘No’ al referendum, adesso sembra più cauto nelle dichiarazioni: “Certo fa un po’ tristezza vedere questo Nord… Anche se a maggioranza ha votato sì la parte avanzata del Paese, mentre ha votato no la parte che crede nell’assistenzialismo. Ma si va avanti comunque. Anche scozzesi, gallesi e catalani hanno tentato più volte. Tenteremo ancora, forse la gente ha bisogno di maturare”. Berlusconi invece si mostra rammaricato per il risultato ottenuto: “si è persa una occasione storica, per far funzionare meglio e ammodernare il Paese“.

Probabilmente il referendum era un tentativo di dare una “spallata” al governo da parte dell’opposizione e a questa ipotesi il leader dell’Unione risponde: “Non ho mai pensato che questo referendum fosse un test sul nostro governo, come invece hanno tentato di far credere i leader dell’opposizione. Tuttavia vorrei che chi ha tentato di dare questa valenza al referendum, riflettesse sulla maturità del paese che ha espresso un giudizio inappellabile su una legge che da sempre avevamo denunciato come sbagliata e pericolosa per la stabilità delle istituzioni repubblicane”.

 

Mavie Fesco

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