Gli esodi in Unicredit, Raffa: “Prima vogliamo le assunzioni”

NELLE FILIALI DI QUESTA BANCA SONO ESPOSTI ARTICOLI SPORTIVI ED ELETTRODOMESTICI. E’ FORSE L’ULTIMA TROVATA DI QUEST’AZIENDA?

La piattaforma per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro approvata dal Comitato Direttivo Centrale della FABI. Il ruolo dElle Azienda bancarie. I nuovi piani industriali delle banche. I banchieri e i manager super-pagati. E la tutela dei posti di lavoro.

Questi gli aRgomenti che affrontiamo con Carmelo Raffa, leader della FABI Sicilia.

Raffa, che ne pensa della bozza di piattaforma per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro approvata dal Comitato Direttivo Centrale della FABI.

“Per me non rappresenta affatto una novità, poiché tempo per tempo avevamo condiviso i ragionamenti all’interno della nostra Organizzazione definendone le linee guida durante i lavori del Congresso Nazionale che si è tenuto a Roma dal 10 al 14 marzo. La piattaforma rivendicativa che nei prossimi giorni sarà sottoposta a tutte le Rappresentanze Sindacali e subito dopo alle assemblee dei lavoratori ha ottenuto la condivisione, oltre che dai massimi Organismi della FABI, anche da parte dei dirigenti nazionali delle sigle confederate e delle Organizzazioni Dircredito e Sinfub”.

Cosa faranno le Azienda bancarie?

“Intanto va detto che non si tratta di una piattaforma simile a quelle dei precedenti rinnovi contrattuali perché altamente innovativa. Il Sindacato non è disponibile a giocare un ruolo di difesa e passa all’attacco. Le Aziende non possono pensare a falcidiare continuamente unità lavorative mantenendo le attività tradizionali ma debbono operare per accrescere i servizi alla clientela”.

Che cosa dovrebbero fare i banchieri per incrementare la produttività delle Aziende?

“Non dovremmo essere noi a spiegarglielo quando i principali Istituti di Credito pagano milioni di euro ai Manager ed ai consulenti. Ma siccome a noi interessa prioritariamente la sorte dei lavoratori occupati nel nostro settore, grazie alla lungimiranza del nostro Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, abbiamo approfondito la tematica avvalendoci di personalità di grande spessore. Oggi siamo pronti per dare consigli sia in sede di trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro nonché nei vari Gruppi Creditizi”.

A breve dovrete sostenere la discussione sui nuovi piani industriali elaborati dai vari Gruppi Bancari che ci può dire al riguardo con particolare riferimento ad Unicredit dove lei ricopre un ruolo sindacale di primo piano?

“Innanzitutto è chiaro ed è più chiaro ancora dopo la recente riunione del Comitato Direttivo Centrale che come FABI non intenderemo continuare a subire ulteriori ridimensionamenti degli Organici. Il confronto dovrà partire in tutte le realtà dal nuovo modello di Banca. Ciò significa che se le controparti non saranno sveglie, provvederemo a suggerire una terapia. I Responsabili dei Gruppi debbono capire che, se abbiamo approvato all’unanimità una piattaforma innovativa all’interno dei massimi Organismi dei Sindacati, non potremo consentire loro di svuotare la piattaforma ancor prima di discuterla seriamente in ABI”.

Abbiamo notato che presso alcune Filiali di Unicredit ci sono esposti articoli sportivi ed elettrodomestici. Ci può dire qualcosa in merito?

“Se in questo modo si vogliono lanciare strumenti innovativi al fine di incrementare i servizi, beh, ritengo che in considerazione della crisi che sta attraversando il settore ci può stare che Unicredit offra beni alla propria clientela con particolari agevolazioni. L’importante però è che non sia uno specchietto per le allodole e ciò lo potremo verificare quando ci siederemo al tavolo per chiedere l’incremento di servizi veri e propri di una categoria altamente professionalizzata. Al riguardo daremo all’Azienda opportuni suggerimenti”.

Si parla con insistenza di nuovi esodi…

“Unicredit sappia che saremo disponibili ancora una volta ad affrontare il problema degli esodi, ma questa volta pretenderemo che ad ogni uscita ci sia una nuova assunzione. In particolare, la nostra Regione aspetta che Unicredit, che ha la maggioranza degli Sportelli bancari all’interno dell’Isola, faccia partire un congruo numero di assunzioni che non possono essere inferiori a duecento unità”.

 

Redazione

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