Chi non ha mai incontrato un posteggiatore abusivo aggressivo o pestato un escremento canino nel momento meno opportuno? Piccole rogne quotidiane che capitano a tutti. Anche ai più eccentrici. Traduzione letterale dell’inglese queer, una parola ormai di uso comune per descrivere la comunità Lgbt oltre alle definizioni stereotipate lesbica, gay, bisessuale e transessuale. Un messaggio di normale quotidianità a Catania: è questo il tema scelto dal gruppo di studenti universitari Queer as Unict per il video realizzato in occasione delle festività natalizie, per augurare a colleghi e cittadini buone feste.
«Life gets better together», insieme la vita diventa migliore. E’ questo lo slogan scelto dal gruppo, presto associazione costituita, che si definisce una «rete di giovani e studenti Lbgt dell’ateneo catanese, libero ed apartitico». Nato come gruppo segreto su Facebook – per tutelare la privacy dei suoi membri -, a giugno è diventato una pagina pubblica luogo discussione e confronto per gli universitari etnei sui temi della sessualità a tutto tondo: dall’orientamento sessuale all’identità di genere, passando per i diritti civili. Senza dimenticare la difficoltà del coming out, la decisione di dichiarare apertamente le proprie preferenze sessuali.
Sull’onda di gruppi simili che si sono formati in diverse università italiane – dalle tre associazioni di Milano alla Luiss arcobaleno di Roma – dall’estate a oggi Queer as Unict ha moltiplicato la sua presenza sui social network, tenendosi in contatto con le sue centinaia di iscritti anche attraverso una newsletter periodica. Ma l’impegno di una decina di ragazzi – nucleo principale delle attività – nei confronti degli attivisti e della città non passa solo dalla Rete. Il 20 novembre scorso, in occasione della giornata internazionale del ricordo delle vittime transgender di violenza, il gruppo ha illuminato piazza Università con un flash mob a base di candele.
Ed è solo l’inizio, promettono i giovani, che aprono le porte della loro associazione «a tutti coloro che, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, vogliono contribuire ad una maggiore sensibilizzazione rispetto a tematiche di grande rilevanza sociale e civile mediante il confronto attivo e costruttivo e un dialogo aperto».
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