Gli abbracci di Pogliese allo stadio finiscono in Parlamento Interrogazione di Cappellani (Pd): «Regole valide per tutti»

Che in tempi di pandemia da Covid-19 – tra restrizioni e chiusure forzate – i baci, gli abbracci e le strette di mano del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, allo stadio Angelo Massimino non sarebbero passati inosservati, era in fondo prevedibile. Così come il conseguente strascico di polemiche a suon di comunicati stampa tra maggioranza e opposizione. Non tutti però avrebbero immaginato che quegli abbracci di esultanza con l’avvocato newyorkese Joe Tacopina – fresco di firma del preliminare d’acquisto del club etneo – durante una gara di campionato a porte chiuse, sarebbero finite addirittura in Parlamento. A portare a conoscenza dei fatti il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, il ministro degli Interni Luciana Lamorgese e il ministro della Salute Roberto Speranza ci ha pensato il deputato del Pd Santi Cappellani, che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta, nella quale chiede quali siano le iniziative che intendono intraprendere nei confronti del sindaco di Catania.

«Premesso che – si legge nel documento – la Regione Siciliana è stata dichiarata zona rossa con conseguente privazione della libertà di movimento per i cittadini, in quanto, nonostante gli sforzi dello scorso mese, non si è registrato un significativo abbassamento della curva epidemica, si è appreso in questi giorni, da diversi media siciliani, che il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, in piena violazione delle norme sul distanziamento sociale, ha deciso di recarsi allo stadio Angelo Massimino, per seguire il match sportivo tra il Calcio Catania e il Foggia, nonostante la partita fosse giocata a porte chiuse e decidendo di esultare ed abbracciare altri tifosi quando il Catania è andato in vantaggio, senza considerare l’importanza dell’esempio che un amministratore pubblico è chiamato a dare necessariamente».

«Il comportamento di Pogliese – prosegue il documento – oltre a essere indice di mancanza di rispetto per la normativa vigente, per le vittime del Covid e per i tanti italiani che soffrono la crisi economica, rappresenta un’offesa ai tanti cittadini che rispettano le prescrizioni e non escono di casa. Non è accettabile che un Sindaco di una città in zona rossa decida di recarsi allo stadio per vedere una partita di pallone. Come possiamo aspettarci da questi ultimi rispetto delle regole – conclude – se all’interno delle istituzioni vi sono soggetti che non ottemperano la lettera della legge?».

Contattato dalla redazione, Cappellani ribadisce con fermezza la censurabilità di quelle immagini, che hanno fatto il giro del web e delle televisioni: «Tutti noi siamo tifosi del Catania – dice – e vorremmo poter tornare allo stadio o rivedere i nostri cari, ma la Sicilia è la prima regione per numero di contagi. Catania registra più di quattrocento contagi al giorno. Non può passare il messaggio – conclude – che le regole che valgono per i cittadini comuni non valgono per il Sindaco».
Adesso la patata bollente passa al Governo che, come da regolamento, dovrà dare risposta entro venti giorni. In tempi di pandemia, accade anche questo.

Valentina Mammino

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