Prende il via da Catania la nuova
edizione del Giro di Sicilia: una corsa figlia dell’accordo tra Rcs Sport e Regione siciliana, che prevede l’organizzazione della corsa per il triennio 2019-2021, assieme al passaggio del Giro d’Italia nel 2020 e 2021, con partenza sull’isola. Una giornata mite e soleggiata accompagna la partenza delle 18 squadre che sfilano nello splendido contesto di una Piazza Duomo che non è gremita, ma mostra comunque entusiasmo e curiosità per gli atleti che sfilano sul palco durante la presentazione.
L’entusiasmo sale visibilmente quando arrivano due big del ciclismo contemporaneo come
Ivan Basso e Alberto Contador. Due leggende che, dopo aver dettato legge nello scorso decennio, sono a capo della Kometa Cycling Team, squadra spagnola che tra le sue fila annovera anche gli italiani Stefano Oldani e Antonio Puppio. «È un piacere stare qua, l’atmosfera è unica. Io e Ivan siamo come fratelli», afferma un sorridente Contador. Parole di grande riconoscenza e ammirazione verso la Sicilia per Basso: «Quest’isola è fantastica, non perde mai l’occasione di dimostrare quanto sia vicina al ciclismo e ai ciclisti».
Sergio Parisi, assessore allo sport del Comune di Catania, invia i saluti istituzionali: «È un grande momento di grande festa e sport: dopo più di 40 anni – ricorda Parisi – riusciamo a far rinascere una corsa del genere. Saranno dodici tappe in tre anni: è una grande giornata di sport, turismo e promozione. Grazie al Giro e alle riprese faremo vedere cosa possiede questa terra: qualcosa di bellissimo che solo poche altre regioni possono vantare». Grandi applausi anche per l’unico big del ciclismo siciliano presente al via del Giro: Giovanni Visconti, col numero 111, sarà l’alfiere della Neri Sottoli Selle Italia. «Indescrivibile essere qui – afferma il corridore palermitano – sono gli ultimi anni di carriera. Questo Giro è stupendo: la condizione non è al top, ma mi piacerebbe far bene, essere competitivo e giocarmi qualche tappa».
«Oggi tappa pianeggiante – prosegue Visconti – ma mai dire mai:
la zona ai 10 chilometri dall’arrivo è complicata, il finale potrebbe non essere scontato, potrei provare a buttarmi». L’organizzatore della corsa, Mauro Vegni, precisa: «Saranno quattro giornate di grande sport e ciclismo». In merito alla possibilità di portare il Giro d’Italia a quota 3000 sull’Etna, Vegni è apparso scettico: «La Sicilia non ha bisogno di un’imitazione del colle delle Finestre: ci sono già percorsi belli e caratteristici». L’attenzione, per adesso, è però sulla buona riuscita di un evento di portata storica per lo sport dell’Isola.
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