Giro di Sicilia 2019, i tracciati delle quattro tappe La partenza da Catania e il gran finale sull’Etna

Dubbi e incertezze sono ormai stati fugati. Il prossimo martedì 26 marzo, a Palermo, verrà ufficialmente presentata la prima edizione del Giro di Sicilia, frutto dell’imponente accordo tra Rcs e Regione siciliana: un pacchetto da quasi 11 milioni di euro per l’organizzazione triennale della corsa a tappe isolana e per il passaggio del Giro d’Italia nel 2020 e 2021, con l’idea di far partire l’edizione ’21 proprio nell’Isola. Intanto Rai Sport seguirà il Giro di Sicilia con una diretta giornaliera di un’ora e mezzo.

La struttura resta quella anticipata nelle scorse settimane: le planimetrie delle tappe, però, permettono adesso di svelare con esattezza i percorsi della quattro giorni ciclistica che infiammerà la Sicilia dal 3 al 6 aprile. La novità più grande riguarda la terza giornata di gara (5 aprile), su cui si sapeva ben poco fino alla scorsa settimana. Si tratta di un percorso ondulato, classica tappa per finisseurs, con partenza a Caltanissetta e arrivo a Ragusa. Dopo aver lasciato il capoluogo nisseno, la carovana si dirigerà verso Enna, per poi andare a sud, attraversando i centri abitati di Piazza Armerina, Caltagirone, Grammichele e Vittoria. Dopo Comiso, ecco il Gran Premio della Montagna di Serra san Burgio, per poi planare su Ragusa dopo un saliscendi di 186 chilometri. 

Il percorso del gran debutto (3 aprile), invece, vedrà la carovana partire da Catania, con le bellezze del centro storico della città etnea a fare da sfondo: l’imponente Vulcano, da scalare poi nell’ultima frazione, sarà invece lo splendido contraltare che i ciclisti potranno ammirare alla partenza. Aci Castello, Acireale, Guardia, Giarre e Fiumefreddo saranno i centri abitati attraversati dal Giro. Entrando poi in provincia di Messina, da Taormina in poi, la tappa dovrebbe abbandonare la strada statale 114 per seguire il lungomare fino al capoluogo peloritano. Una scelta, quest’ultima, su cui pende ancora un punto interrogativo. Dopo l’entrata a Messina e la successiva ascesa di Colle San Rizzo (466 metri), gli atleti attraverseranno Spadafora e Barcellona Pozzo di Gotto, quindi gli splendidi paesaggi di Capo Milazzo, col traguardo finale proprio nella cittadina tirrenica. 

Sarà ben più impegnativa, invece, la seconda tappa (4 aprile). Partenza da Capo d’Orlando, col Mar Tirreno che farà compagnia alla carovana fino a Pollina. Quindi si svolta verso l’interno, cominciando una costante ascesa di 30 chilometri che culminerà col Gran Premio della Montagna posto ai 1090 metri di Geraci Siculo. I ciclisti resteranno in quota fino a Caltavuturo, per poi cominciare la discesa che li porterà a rivedere il mare all’altezza di Termini Imerese. Qui il percorso ritornerà ad essere pianeggiante e il gruppo passerà da Trabia, Altavilla Milicia e Bagheria fino a giungere a Palermo. Un tappone di 236 chilometri che potrebbe anche vedere l’arrivo nel capoluogo di Regione di una classica fuga da lontano, viste le asperità non indifferenti poste proprio al centro del percorso. 

Il gran finale di giorno 6 aprile, come detto, vedrà come protagonista principale il vulcano più alto d’Europa. Via da Giardini Naxos, con passaggi a Francavilla di Sicilia, Castiglione, Solicchiata, Randazzo e Maletto, punto in cui è previsto il Gran Premio della Montagna a quota 990 metri. Quindi inizia una lunga e graduale discesa di 30 chilometri fino a Santa Maria di Licodia. Da Belpasso in poi, invece, comincia la parte più dura e al tempo stesso affascinante della quattro giorni di gare nell’Isola: dopo il passaggio da Nicolosi, infatti, inizia la durissima ascesa verso i 1892 metri del Rifugio Sapienza, con un passaggio intermedio a Piano Bottaro. Sarà lì, in un contesto dal fascino unico al mondo, che quasi sicuramente si deciderà il vincitore della prima edizione del Giro di Sicilia. 

Giorgio Tosto

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