Giovanni Ardizzone (Udc) a grandi passi verso la presidenza dell’Ars

Ormai è quasi ufficiale: Giovanni Ardizzone (nella foto sotto, a destra) sarà il nuovo presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Così hanno deciso gli ‘azzicca-forchette’ dell’Udc siciliana, insieme con il ‘capo’ romano degli ‘azzicca-forchette’, Pierferdinando Casini.

Insomma: ormai la ‘forchetta’ è ‘azziccata’ nel ventre di Palazzo Reale. I messinesi di Giampiero D’Alia sbarcheranno a Palermo come gli Arabi a Mazara del Vallo, dimenticando Eufemio da Messina. Anche Antonello Cracolici, esponente di spicco del Pd, avrebbe con piacere ‘azziccato’ la forchetta dalle parti della Torre Pisana di Palazzo Reale. Ma il suo ‘colpo’ sarebbe andato a vuoto.

Forchette a parte, la buona notizia è che l’onorevole Ardizzone conosce il Diritto e, forse, anche le leggi che regolano la vita dell’Assemblea regionale siciliana. Una cosa rara, ormai, nel ‘Palazzo’. Specie dopo i danni provocati da certi medici che non sono riusciti nemmeno a controllare quando gli alti burocrati dell’Ars hanno svolto il servizio militare (la cosa non è secondaria, perché un nutrito drappello di alti burocrati ha ‘inghiottito’ arretrati già in perenzione).

La seconda notizia che arriva dal ‘Palazzo’ – notizia comunque scontata – è che con l’arrivo del nuovo presidente dell’Ars il segretario generale, Giovanni Tomasello, dovrebbe essere sostituito. Da chi? Forse da un alto burocrate che, come il futuro presidente dell’Ars, Ardizzone, conosce anche lui le leggi. Potrebbe trattarsi – il condizionale è d’obbligo – di Sebastiano Di Bella, apprezzato alto dirigente dell’Ars noto per la sua meticolosa correttezza.

Insomma, a Palazzo Reale, dopo la lunga mezzanotte – buia per antonomasia – potrebbe arrivare un po’ di luce.

E poi? Qualche altra indiscrezione e una notizia. L’indiscrezione è che il presidente dell’Ars uscente, Francesco Cascio, non sarebbe rimasto molto contento dello staff che lo ha accompagnato nei suoi tormentati quattro anni di vita nel ‘Palazzo’. Non gli sarebbe piaciuta, così si racconta, la storia dei dipendenti che chiedevano gli arretrati e che sono stati costretti a far pignorare i soldi dell’Ars per essere pagati.

Uno scontro che, in effetti, vista la brutta figura fatta dal Parlamento siciliano (pignorato!) avrebbe potuto essere evitato. Soprattutto perché si è concluso con la secca sconfitta dei vertici alto burocratici scelti dallo stesso Cascio. Non solo l’Ars è stata umiliata dal pignoramento ma, alla fine, ha dovuto pure pagare! Una sconfitta su tutta la linea. Il risultato è che tutto lo staff scelto da Cascio, con l’arrivo del nuovo presidente dell’Ars, dovrebbe essere sbaraccato.

Infine, ultima notizia. Anzi, ultimo colpo di coda dei ‘capi’ scelti dal presidente uscente, Cascio. Il dirigente responsabile della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars, Turi Pecoraro è stato trasferito presso gli uffici della Questura (non è la polizia, ovviamente, ma gli uffici dell’Ars dove operano i deputati questori).

Il trasferimento non sarebbe andato a genio al presidente della commissione Bilancio e Finanze uscente, Riccardo Savona.

In ogni caso, si tratta degli ‘ultimi fuochi’ del ‘cascismo’. Con l’arrivo di Ardizzone dovrebbe arrivare un po’ di serenità (e magari di equità).

 

Redazione

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