Riccardo Orioles radiato dall’Ordine dei giornalisti. La notizia dell’esplulsione dall’albo del noto giornalista antimafia etneo si è diffusa ieri ed è esplosa questa mattina, quando sui social network hanno cominciato ad arrivare attestazioni di solidarietà per il cronista, membro della redazione de I Siciliani di Giuseppe Fava e adesso direttore dei giornali I Siciliani giovani e I cordai. «Non so come si sia diffusa, ma è una notizia destituita di ogni fondamento», replica Riccardo Arena, presidente dell’Odg Sicilia. Per la verità, però, un procedimento a carico di Orioles ci sarebbe. Relativo al mancato pagamento delle quote annuali d’iscrizione. «So di essere stato argomento di discussione – risponde Orioles – e francamente trovo che questa sia di per sé una cosa grave».
«Non ho ricevuto comunicazioni ufficiali, né richiami», racconta Riccardo Orioles. Ma la mancanza di messaggi per iscritto non rappresenta, per lui, un elemento indicativo: «Non vivo in un posto fisso, giro molto. Se mi mandi una lettera è difficile che io la riceva. Ma sono sempre raggiungibile al cellulare o tramite internet», spiega. «Non ricordo da quanto tempo non pago la tassa d’iscrizione all’Ordine dei giornalisti – conferma – Anche perché il mio ultimo stipendio risale al ’93/’94. Adesso ho 65 anni e vivo con la pensione minima. Addirittura ho subito un controllo amministrativo, perché gli ispettori volevano verificare che io non avessi altri redditi». Orioles da anni dirige testate giornalistiche attive sul territorio «svolgendo un lavoro del tutto volontario, anche perché si fa tanto parlare di antimafia ma non ho mai ricevuto una lira di pubblicità da nessuna delle aziende antimafiose siciliane».
«In tutta questa storia, uno degli aspetti più tristi è che non ho ricevuto neanche una telefonata dai colleghi dell’Ordine», continua il giornalista. «Io non accetto che alla mia situazione venga applicato il regolamento. E non lo dico per me, lo dico per i tanti giovani che sono stati formati e che vengono formati ancora nelle nostre redazioni. Quello che sta succedendo a me significa che domani questi ragazzi non saranno tutelati». Alle sue parole fanno eco quelle di Giovanni Caruso, responsabile della redazione di Catania dei Siciliani Giovani: «La sospensione di Riccardo è un fatto politico molto grave – interviene – Si accorgono dopo dieci anni che non paga perché non ha i soldi per pagare? Noi non vogliamo essere complottisti, però ci siamo occupati di temi importanti: i beni confiscati, il caso Saguto, il caso Montante…».
Di qualunque tipo siano le motivazioni per le quali sarebbe stato aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Orioles, Caruso non ha dubbi: «Se cancellano Riccardo dall’albo, I Cordai usciranno comunque a firma sua. Anche se questo significherà andare contro la legge. Le battaglie iniziano sempre con la politica», conclude. Ma l’Ordine dei giornalisti respinge fermamente tutte le ipotesi di sospensione del cronista etneo: «Sicuramente ci sono degli arretrati consistenti, che superano i mille euro – afferma Riccardo Arena – Il caso è oggetto di valutazione da parte del consiglio di disciplina. Ma, dopo un’attenta analisi, so che coi colleghi si sta trovando una soluzione. La procedura che si segue è uguale per tutti, ma nessuno ha mai pensato di radiare Orioles dall’albo».
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