«Se siamo qui, insieme, lasciando le rispettive campagne elettorali, significa che quello che sta succedendo è grave». Così parlano le opposizioni all’Assemblea regionale siciliana della maggioranza di Renato Schifani: hanno voluto commentare l’evento del giorno, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palermo per firmare in cerimonia solenne al teatro Massimo un accordo tra l’esecutivo nazionale e la Regione siciliana per la concessione di 6,8 miliardi di euro di fondi del Fondo sviluppo e coesione.
Michele Catanzaro, Antonio De Luca e Ismaele La Vardera, rispettivamente capigruppo al parlamento regionale di Partito democratico, Movimento 5 stelle e Sud chiama Nord, hanno definito «vergognosa, indecorosa e assurda la presentazione in piena campagna elettorale dell’intesa». Un piano, quello finanziato dal governo centrale, che le opposizioni dicono di avere ricevuto alle 11.56 di oggi, quattro minuti prima dell’inizio della conferenza stampa. I deputati denunciano anche una serie lunga e insistente di telefonate partite da palazzo d’Orleans all’indirizzo dei sindaci siciliani per assicurarsi la loro presenza alla cerimonia del Massimo. «Mi assumo la responsabilità di quello che dico – spiega La Vardera – Ma siamo di fronte a una sorta di voto di scambio legalizzato. Hanno precettato i sindaci per partecipare all’incontro. Abbiamo appurato che sono partite chiamate dalla batteria della Regione per arruolare gli amministratori. È una porcheria governativa».
E nel piano inviato per mail con forte ritardo si sarebbero solo «le macro-aree con importi generici, hanno eluso la legge – dice Antonio De Luca – Hanno trasformato i soldi che l’Ue deve alla Sicilia in una becera campagna elettorale nei comizi, trasformando ancora una volta un diritto in una promessa. Vogliono fare passare per risultato politico qualcosa che è invece un passaggio scontato». Come ricorda Catanzaro, tra l’altro, «non si tratta di semplici aiuti, ma di qualcosa che i Comuni chiedevano da anni e che è giusto che abbiano, ma è incredibile che dopo una lunghissima attesa arrivi proprio oggi, a 14 giorni dalle elezioni europee».
«Non vorrei che questi interventi siano serviti agli assessori candidati alle Europee della giunta Schifani – continua Catanzaro – questo è molto molto grave. Per noi opposizione da oggi cambia tutto. Con senso di responsabilità finora siamo intervenuti in Assemblea per migliorare le leggi soprattutto quelle finanziarie. Ma la scelta del governo di agire in questo modo – conclude – segna uno spartiacque nei rapporti con le opposizioni. Nelle prossime ore valuteremo se ricorrere alla magistratura».
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