Gioiosa Marea, truffa per finanziare gli alberghi Dieci denunciati tra imprenditori e professionisti

Dieci le persone denunciate per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Finanziamenti per tre milioni di euro percepiti e non dovuti e un giro di fatture false per oltre due milioni e 300mila euro. Questo il bilancio delle indagini condotte dai finanzieri di Patti che hanno controllato alcune imprese operanti nel settore turistico-alberghiero, che avevano goduto di finanziamenti regionali e comunitari inseriti nel Fondo europeo di sviluppo regionale. 

Le Fiamme gialle hanno passato al setaccio la documentazione delle imprese fornitrici riuscendo a individuare un sistema illecito basato sull’utilizzo sistematico di fatture per operazioni in tutto o in parte inesistenti. Tali documenti, emessi da imprese assistite da un unico professionista, un commercialista di Gioiosa Marea che è tra i dieci denunciati, avrebbero consentito ai responsabili del meccanismo truffaldino di giustificare all’assessorato regionale delle Attività Produttive della Regione spese in realtà mai sostenute

I costi fittizi venivano inseriti nei progetti presentati alla Regione, per ottenere illecitamente la concessione di finanziamenti. I finanzieri sono riusciti a intercettare e bloccare una richiesta di finanziamento per presunti lavori di ristrutturazione edilizia, di acquisto arredi e attrezzature di un noto albergo della costa tirrenica, per i quali la società che gestisce la struttura aveva richiesto contributi per più di due milioni e 900mila euro. Ma la richiesta si basava su documenti falsi e solo l’intervento della Guardia di finanza ha permesso di evitare che la regione e l’Unione Europea erogassero il finanziamento non dovuto. Alla società che chiedeva il finanziamento è stato contestato anche l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un valore pari ad oltre ottocentomila euro.

In un altro caso di truffa è stata contestata l’indebita riscossione di un contributo richiesto per la ristrutturazione e il rilancio di un’attività ricettiva, per la quale il titolare della ditta, anche questa a Gioiosa Marea, aveva presentato documenti relativi alle spese di ristrutturazione e acquisto di attrezzature specifiche per la ristorazione, sostenute soltanto in parte.

Simona Arena

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