Giochi di ruolo tra realtà e immaginazione «Combattere lo stress usando la fantasia»

Guerrieri medievali, principesse prigioniere nella torre del castello, stregoni e sacerdotesse con poteri magici, elfi e gnomi nascosti tra i meandri di una foresta incantata. Non siamo dentro un racconto di Tolkien – anche se ci andiamo molto vicini – ma nell’ambientazione di un gioco di ruolo. Un’attività ludica nella quale i partecipanti si calano all’interno di un mondo fantastico e giocano seguendo la trama di una storia, interpretando realmente dei personaggi ispirati alla tradizione fantasy. Con costumi, trucco, spade, scudi, elmi, bacchette magiche, combattimenti e incantesimi.

Una realtà nata circa una quindicina di anni fa come evoluzione dei giochi da tavolo, oggi sempre più in voga in tutta Europa, e che in Sicilia vanta il sostegno di uno dei punti di riferimento più importanti di tutto il Paese: la Federazione ludica siciliana. Si tratta di un’associazione – nata ormai più di dieci anni fa, tra le prime in Italia, con centinaia di iscritti – che si occupa di promuovere il gioco in tutte le sue forme, da quelli da tavolo ai videogame, e la cui attività primaria sono proprio i giochi di ruolo. E che «racchiude al suo interno diversi gruppi di giocatori associati – spiega il presidente Giuseppe Scrivano – Ognuno dei quali è una realtà a sé, che organizza eventi e campagne di gioco proprie in tutta l’isola».

La Federazione si occupa di promuovere e disciplinare le attività di tutte le realtà associate. «Come il Mercoludì e il VeNerd, serate in cui ci si incontra per sfidarsi e divertirsi con i giochi da tavolo», spiega il presidente. In più, organizza anche una serie di eventi federativi, «che si svolgono in media due volte l’anno – racconta Scrivano – e che consistono in una festa e in un campeggio primaverile per tutti gli associati». Oltre alla partecipazione a tutte le fiere del settore ludico più importanti del paese, come il Lucca comics, la catanese Etna comics e tante altre.

In cosa consiste un gioco di ruolo e come si gioca? «Ogni realtà crea un mondo, che è l’ambientazione in cui si svolgerà il gioco. Insieme alla storia formano la campagna, la traccia che ogni gruppo segue per giocare». L’ambientazione può essere presa da giochi già esistenti, da film e racconti fantasy, oppure può essere originale, inventata appositamente dal master, «colui che crea il gioco e lo fa giocare», continua Scrivano. «Ogni volta che si gioca, il master crea anche una plot da seguire durante il live, ovvero la partita. E si occupa anche di scrivere il copione dei png, personaggi non giocanti, il cui ruolo è molto simile a quello della comparse». I giocatori, invece, creano da soli il loro personaggio, in accordo con il master. «I pn, personaggi giocatori, seguono un copione scritto a tavolino, calato all’interno dell’ambientazione, che deve avere una storia, un ruolo e della abilità in linea con il regolamento della campagna in cui si vuole giocare». Ogni nuovo personaggio, poi, cresce insieme alla storia e, man mano che gioca, accumula px, punti esperienza, con cui può acquistare nuove abilità.

«La cosa più bella per chi partecipa alle campagne è seguire l’evoluzione della storia, che cambia in ogni live, e l’interazione che si viene a creare tra i personaggi vecchi e nuovi», sottolinea il presidente. Di solito si gioca all’aperto, nel bosco, in campagna, oppure in castelli messi a disposizione dai Comuni. «Una volta abbiamo organizzato un live al castello di Acicastello, di sabato sera. E’ stato bello vedere anche le reazioni della gente, che credeva di assistere ad uno spettacolo», racconta Scrivano. Ai giochi di ruolo «è bello assistere in quanto spettatore, perché vedi gente in costume che combatte e si comporta come se fosse davvero nel Medioevo. Ma la cosa più divertente è partecipare». Un modo diverso per distrarsi, divertirsi e combattere lo stress. «Di solito i live durano due giorni e si svolgono sempre nel fine settimana, per dare a tutti la possibilità di partecipare. Ogni realtà organizza in media un incontro ogni due mesi, ma chi partecipa a più campagne può arrivare a giocare anche un paio di volte al mese».

Chiunque può entrare a far parte di questo mondo. Basta iscriversi a una delle campagne create dai gruppi che fanno parte della Federazione, pagando una piccola quota che serve per l’assicurazione. «Per garantire la sicurezza a tutti i partecipanti», spiega il presidente. Anche se giocare non è pericoloso, assicura, perché «i combattimenti si fanno con armi in gomma e il regolamento è molto rigido in merito». L’unico vincolo riguarda l’età degli iscritti, che devono essere maggiorenni. In caso contrario, e solo dai 16 anni in su, «bisogna fornire un’autorizzazione firmata dai genitori e presentarsi ai live accompagnati da un tutore».

La Federazione ludica siciliana è un’associazione senza scopo di lucro, a cui membri e soci si dedicano nel tempo libero, per passione. Sempre più diffusa in Sicilia e che suscita l’interesse e la curiosità di giovani e meno giovani. «C’è di tutto, comprese tantissime ragazze – spiega Scrivano – E non ci sono limiti di età: i partecipanti ai live hanno tra i 18 e i 45 anni. Tanti adulti si avvicinano a questa realtà per divertirsi insieme ai figli».

[Foto di rabendeviaregia]

Perla Maria Gubernale

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