Verbali che si ripetono identici fra loro e privi di firme, sedute durate anche soltanto 15 minuti e persino «950 ore di lavori dedicate alla lettura del regolamento igiene del Comune di Pescara». C’è questo è tanto altro al centro dell’indagine condotta dal Movimento 5 stelle Sicilia sulle attività delle commissioni del Consiglio comunale di Giarre, risultati che hanno spinto la deputata regionale Angela Foti e il senatore Michele Giarrusso a parlare apertamente di «una nuova gettonopoli». «Siamo di fronte al solito malcostume di aumentare il numero delle sedute per raggranellare quanti più soldi possibili a fine mese – attacca Giarrusso, annunciando due esposti, presentati alla procura e alla Corte dei conti, per accertare eventuali danni erariali e responsabilità penali – Sono emersi fatti gravi, questi signori devono capire che la festa è finita, ma finalmente sono arrivati i cittadini che controllano i dipendenti, cioè i politici a tutti i livelli».
A esporre i dettagli della vicenda è stato invece l’ex candidato sindaco pentastellato di Giarre Franco Spina, che ha puntato dritto sul nodo del gettone di presenza – circa 35 euro – corrisposto a ogni convocazione ai membri delle commissioni e capigruppo consiliari. «Dopo un difficoltoso accesso agli atti, ci siamo concentrati soprattutto sugli atti del periodo luglio 2014-febbraio 2015, scoprendo che moltissimi verbali non riportano né la firma del presidente della commissione, né quella del segretario, ma quelle sottoscrizioni hanno una fondamentale funzione certificatoria sull’avvenuta seduta, e servono a giustificare l’erogazione di gettoni e rimborsi», ha detto Spina. Altra circostanza sospetta, a detta dei grillini, sarebbe il ripetersi di sedute con un solo punto all’ordine del giorno come ad esempio l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Mentre, per un altro verso, sarebbero molteplici le riunioni centrate su argomenti di poca importanza: «A una commissione sono servite cinque convocazioni per organizzare un semplice volantinaggio a difesa dell’Ospedale».
Fra le attività più contestate dal Movimento – quelle della III commissione (Bilancio) e della IV commissione (Sport e cultura) – anche la prassi di liquidare il gettone pure ai capigruppo consiliari, che assistono alle sedute di commissione pur non essendone membri effettivi.
Tuttavia, non sono state molte le cifre esatte fornite ai giornalisti: nel periodo in esame, le riunioni della IV commissione sarebbero costate alla collettività «circa 24 mila euro»; nell’arco dei sei mesi indagati – si sussurrava in sala – il Comune di Giarre avrebbe impegnato per il complesso dei lavori delle commissioni circa 140 mila euro.
«Il nostro non è accanimento. Grazie al lavoro degli attivisti sul territorio è venuto fuori ancora una volta un quadro deprimente in cui le istituzioni vengono utilizzate come se fossero bancomat, mentre si tagliano i servizi essenziali e alle richieste dei cittadini si risponde sempre in un modo: “non ci sono soldi”», ha aggiunto Angela Foti. «La politica locale – ha concluso la deputata regionale – è chiamata oggi più che mai a fare le cose serie, specie in un Comune come Giarre che è sull’orlo del dissesto».
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