Giarre, il porta a porta riparte. Per l’ennesima volta Rifiuti Zero: «Poca trasparenza sul nuovo bando»

Doveva partire a novembre secondo gli annunci dell’amministrazione. Ma ancora la raccolta porta a porta dei rifiuti a Giarre non ha avuto inizio. Adesso il sindaco Roberto Bonaccorsi e l’assessore all’Ecologia Salvo Patanè annunciano il nuovo start: «Tutto è pronto per l’attivazione, dal mese di marzo si comincia». Ma se è nota la data di avvio del nuovo servizio, non sono ancora chiari quali saranno le caratteristiche che contraddistingueranno il prossimo bando sui rifiuti che sarà valido per sette anni. Il porta a porta infatti da marzo sarà ancora effettuato dalle ditte che negli ultimi mesi – dopo il caos Aimeri – hanno gestito la raccolta. Solo successivamente – probabilmente entro l’anno – verrà aggiudicato ed entrerà a regime il nuovo bando. Attualmente bloccato all’Urega (l’ente regionale che si occupa dei grandi appalti). 

Poco trapela anche a proposito del Piano d’intervento, il documento su cui si basa il nuovo bando. Che riveste un’importanza cruciale per la città, soprattutto alla luce delle passate infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dei rifiuti, al centro del processo Nuova Ionia, in svolgimento. Processo che non coinvolge in nessun modo l’attuale amministrazione. «Il metodo adottato per il nuovo bando è un esempio di scarsa trasparenza», secondo Danilo Pulvirenti, presidente dell’associazione Rifiuti Zero Sicilia, che, nonostante la richiesta, non è stata coinvolta nel percorso di progettazione del piano. 

L’assessore Patanè, tuttavia, spiega quali sono i punti fondamentali previsti nel piano d’intervento: un servizio misto di raccolta porta a porta e la collocazione di cinque punti ecologici (cioè la batteria di cassonetti differenziati), la realizzazione di un’isola ecologica nella frazione di Trepunti, una casa dell’acqua e l’installazione di telecamere per la video sorveglianza. «Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto – spiega Patanè – e con la collaborazione dei cittadini siamo certi che il servizio si rivelerà funzionale. Da adesso fino a marzo lavoreremo per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della raccolta differenziata, grazie a una serie d’incontri nelle scuole, nelle parrocchie e con le associazioni del territorio, in modo che tutte le componenti sociali siano perfettamente consapevoli dell’importanza del servizio. Meglio funzionerà, più gli utenti risparmieranno». Intanto da mesi il bando è ancora fermo negli uffici dell’Urega, l’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici. Sarà proprio l’ente regionale a gestire la gara. Dall’amministrazione di Giarre c’è ottimismo per i tempi di pubblicazione. Ma non ci sono date certe. 

Critiche sui ritardi e sui costi vengono da Angelo D’Anna, leader del movimento politico Città Viva. «Per un anno e mezzo – spiega – i cittadini hanno pagato una parte delle loro tasse per un servizio di raccolta differenziata che a conti fatti non è mai entrato in funzione, si poteva quindi continuare ad offrire il servizio nelle frazioni, dove in passato era già stata avviata con buoni risultati. Spero che non ci siano ulteriori slittamenti».

La legge prevede che il nuovo bando nasca a seguito della stesura di un Piano intervento, redatto dal Comune e approvato dall’assessorato regionale all’Ecologia. L’associazione Rifiuti Zero – che ha contribuito come consulente alla realizzazione dei piani d’intervento in Comuni virtuosi come Zafferana, Mascalucia e Ferla dove si sono raggiunte alte percentuali di raccolta differenziata – aveva proposto all’amministrazione giarrese di collaborare.

«Il nostro aiuto però è stato rifiutato – spiega il presidente regionale, Danilo Pulvirenti – Avevamo avanzato delle proposte che in altri Comuni hanno portato a ottimi risultati, ma nessuno si è mostrato interessato. Inoltre, nonostante esplicita richiesta, non ci è stato mostrato il Piano d’intervento, e questo è un esempio di scarsa trasparenza. Noi ci auguriamo il meglio, ma se il piano non è stato realizzato in maniera ineccepibile, il rischio è quello di cadere nel caos anche dinnanzi ad una cittadinanza virtuosa e ben responsabilizzata». 

Secondo Pulvirenti, nella stesura del piano d’intervento, non esiste un modus operandi universale. «La metodologia d’approccio alla differenziata varia a seconda delle caratteristiche del Comune, alla conformazione geografica del territorio, alla posizione, se a mare o in montagna, alla vocazione turistica, alla presenza di un unico agglomerato urbano o di tante frazioni. Spero – conclude Pulvirenti – che l’amministrazione giarrese abbia preso in considerazione tutte queste caratteristiche». 

Dario Calderone

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