Carabinieri in borghese, giornalisti e troupe dei telegiornali nazionali. Ad aspettare il battesimo del piccolo A.F.R. – previsto alle 19 nella chiesa Regina Pacis di Giarre – c’era solo chi non compariva nella lista degli invitati. Il bambino, il papà Francesco, la mamma Alice, i loro parenti e amici non si sono visti questo pomeriggio. «I genitori sono venuti stamattina per annullare la cerimonia» dice il parroco, padre Sinopoli. La decisione è arrivata poche ore dopo un’ordinanza della questura di Catania, che ha fatto rimuovere i manifesti sei metri per tre affissi per annunciare l’evento. E sui quali campeggiava la foto del bimbo, con indosso una coppola, e la frase «Questa creatura meravigliosa è… cosa nostra!».
Già sabato – dopo l’articolo scritto da MeridioNews e le proteste rilanciate sui social network – le forze dell’ordine avevano attivato delle verifiche sui manifesti apparsi lungo le vie di Giarre e Riposto. La notizia aveva fatto il giro di Facebook e il pieno di commenti, alcuni critici («A me l’obiettivo non sembra pubblicizzare un battesimo, quanto invece dare una manifestazione di potenza») che facevano riferimento anche ai funerali di Vittorio Casamonica a Roma ma altri di tono diverso («Fino a prova contraria non è un reato essere ricchi e fare sfarzose cerimonie»).
Il battesimo potrebbe essere stato
rinviato a data da destinarsi o spostato altrove. Come già fatto per lo spettacolo musicale organizzato – all’interno di una villa privata – per festeggiare l’evento. Sul manifesto, finito sotto l’occhio delle forze dell’ordine e dell’opinione pubblica, era annunciata la presenza di cantanti neomelodici e volti apparsi almeno una volta in tv. Come pure la diretta radiofonica di un’emittente locale, che però ha smentito di avere preso l’accordo. «Stamattina – si limita a dire padre Sinopoli – i genitori mi hanno comunicato la volontà di annullare la cerimonia».
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