Gianina Ciancio, bilancio di un mese all’Ars La deputata M5s: «Troppa superficialità»

«Ho avuto l’impressione che si stesse giocando, mi aspettavo più professionalità in una istituzione: scriviamo leggi, non favolette». Gianina Ciancio, ventidue anni, è la più giovane donna ad essere mai diventata un consigliere dell’Ars, l’Assemblea regionale siciliana. Eletta alle ultime elezioni regionali nel Movimento cinque stelle senza nessuna esperienza politica, non le manda a dire a tutti i «politici» con cui quotidianamente interagisce. «Abbiamo nelle mani il destino di questa terra, ma pochi secondi per leggere e approvare gli atti definitivi e gli emendamenti. Una superficialità disarmante», dichiara la giovane grillina, che tiene a precisare di essere «una cittadina, non un politico». Un’esperienza già negativa ad appena un mese dall’insediamento, avvenuto il 4 dicembre? «No, anche se non ho esperienza con le leggi, basta il rispetto per il ruolo che svolgi, e la buona volontà di imparare», risponde sicura. Perché, in fondo, «è tutto scritto in italiano, anche se un po’ complicato».

«Mentre gli altri deputati sono spesso assenti, la nostra giornata all’Ars comincia la mattina presto e quasi sempre si conclude in tarda serata», spiega a Ctzen la deputata. Che descrive le sue giornate, tra «lo studio dei disegni di legge, il contatto con i movimentisti di tutta la Sicilia e quello con le nostre commissioni parallele. Poi – continua – dobbiamo preparare i comunicati stampa e i video per informare gli attivisti. E naturalmente c’è il voto in aula e nelle commissioni, dove si svolge la maggior parte del lavoro». Un lavoro con molte difficoltà anche per la carenza di personale. «Abbiamo, come gruppo parlamentare, tremila euro per ogni deputato da spendere per lo staff. Solo che al momento abbiamo potuto assumere solo quattro persone per 15 parlamentari, più tre nello staff di Antonio Venturino, vicepresidente dell’Ars». Il rischio è che il budget per il gruppo parlamentare del M5s venga dimezzato d’ufficio. «Abbiamo assunto solo persone di fiducia, e non i dipendenti stabilizzati dell’Ars come previsto da un regolamento. Ma stiamo valutando la situazione, e certamente amplieremo l’organico con persone competenti che sanno come muoversi all’interno dell’Assemblea regionale», spiega Gianina Ciancio.

Universitaria, laureanda in Scienze ambientali, avrebbe preferito occuparsi della commissione Ambiente. «Ma data la mia esperienza nel campo della musica classica – Gianina è diplomata in pianoforte al conservatorio – sono andata nella commissione Cultura, formazione e lavoro». Una commissione dove Ciancio, insieme agli altri due movimentisti Venturino e Valentina Zafarana, si è già presa una soddisfazione. «Abbiamo bloccato con un emendamento da noi proposto la stabilizzazione di sei presunti “precari”, che avrebbero preso un totale di 458mila euro per solo sei mesi di lavoro in alcuni dipartimenti dismessi», spiega la deputata, soddisfatta anche per la diffusione della notizia della vittoria in commissione sulla stampa.

E a proposito di stampa, la giovanissima neodeputata non si sottrae a un commento sui rapporti burrascosi di alcuni esponenti del M5s con i giornalisti: il caso del video del vicepresidente dell’Ars Venturino contro il giornalista di Repubblica Emanuele Lauria, reo di aver riportato una notizia non corretta sulla sua indennità, e più recentemente la querela annunciata da Mario Giarrusso, candidato catanese al senato per il M5s, nei confronti dell’ex direttore del Tg1 Gianni Riotta per uno status su Twitter relativo alla nomina quale liquidatore dell’Ato idrico di Catania. «Spesso noi, che siamo molto sotto pressione, rispondiamo con troppa foga alle critiche e agli attacchi – spiega – Sappiamo che i giornalisti fanno il proprio mestiere, ma sappiamo anche di essere nel giusto. Quindi se Venturino e Giarrusso hanno deciso di querelare persone che hanno dichiarato il falso questo non è assolutamente in contrasto con le attività del Movimento».

Leandro Perrotta

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