Gettonopoli Messina, 16 consiglieri rinviati a giudizio L’accusa è di truffa, falso ideologico e abuso d’ufficio

Sedici rinvii a giudizio e un solo proscioglimento. Si chiude in questo modo l’udienza davanti al gup Maria Vermiglio, che oggi doveva decidere se lasciare o meno ai giudici di primo grado la responsabilità di valutare le posizioni dei consiglieri indagati nella cosiddetta gettonopoli messinese. A presentarsi il prossimo 28 settembre davanti alla prima sezione penale del Tribunale saranno in sedici. Unica prosciolta, la consigliera Maria Perrone

L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro e dal sostituto Diego Capece Minutolo, è stata condotta dagli uomini della Digos. Attraverso riprese di telecamere nascoste e intercettazioni telefoniche, gli investigatori, da novembre 2014 a gennaio 2015, per 90 giorni hanno monitorato ogni seduta di commissione, che consentiva al singolo consigliere di percepire un gettone di presenza di 56 euro. Era stato così documentato il veloce passaggio dalle salette da parte dei dei consiglieri comunali che arrivavano, firmavano e andavano via. Dopo l’esplosione del caso lo scorso novembre, a 12 tra loro era stata imposta l’obbligo di firma davanti alla polizia municipale.

I sedici consiglieri dovranno rispondere adesso di truffa, falso ideologico e abuso d’ufficio. Si uniranno ad Andrea Consolo, che nei giorni scorsi era già stato rinviato a giudizio dopo che la sua posizione era stata stralciata. Dovrà invece aspettare ancora qualche giorno Pietro Iannello, dopo che nella scorsa udienza è stato registrato un difetto di notifica.

Questi i nomi dei consiglieri che saranno processati: Carlo Abbate, Piero Adamo, Pio Amadeo, Angelo Burrascano, Antonino Carreri, Nicola Crisafi, Giovanna Grifò, Nicola Cucinotta, Carmela David, Paolo David, Libero Gioveni, Nora Scuderi, Santi Sorrenti, Fabrizio Sottile, Benedetto Vaccarino e Santi Daniele Zuccarello.

Simona Arena

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