«La provincia si farà carico dello sgombero in tempi brevi, ma non sappiamo ancora i dettagli». Queste le parole di Vera Greco, soprintentende ai Beni culturali di Catania, al termine del tavolo tecnico sul collegio dei Gesuiti. Ma non ci sono tempi stabiliti, e non è stato definito un luogo dove stipare la mole di materiali ancora presenti all’interno dell’ex istituto d’Arte. Venti minuti scarsi, in una sala del Palazzo della Cultura, in cui la soprintendente Greco e la provincia di Catania rappresentata dal dirigente del servizio Patrimonio Ettore De Salvo hanno incontrato il presidente della commissione Cultura del consiglio comunale di Catania Manlio Messina. Tante le domande rimaste senza risposta, a cominciare dalle competenze. «Non sappiamo quale degli uffici tecnici della provincia dovrà occuparsene», risponde Di Salvo, che non ha ancora un luogo da indicare per stivare l’immensa mole di materiale scolastico. «Se conservarlo, o buttarlo, è ancora da definire. Ma ce ne occuperemo entro una settimana» assicura il dirigente provinciale.
Eppure il rimbalzo di responsabilità all’interno degli uffici provinciali, come affermato dalla soprintendenza poche settimane fa, era uno dei nodi cruciali della vicenda, alla base dei ritardi e delle polemiche tra Provincia e Regione. «L’importante è che se ne occupi la Provincia: abbiamo avuto rassicurazioni che nell’intervallo di tempo prima dell’inizio dei lavori tutto verrà completato» ribadisce Vera Greco, che appare in perfetta sintonia con quelli che, adesso, sono solo degli interlocutori.
Un clima disteso, confermato anche dalla posizione assunta sul caso della «responsabilità» dell’accesso libero, denunciato dal nostro giornale poche settimane fa. Per la Greco ormai si tratta di una «vicenda superata. Già il giorno dopo la segnalazione del vostro giornale abbiamo denunciato che si è trattato di ladri professionisti entrati da una delle finestre del primo piano, che evidentemente hanno lasciato la porta aperta». Completa riassunzione di responsabilità da parte della soprintendenza quindi, con la Greco che tiene a precisare come «i furti di rame, come dimostrato dalla recente morte di un ragazzino a Enna, sono una questione di estrema pericolosità».
«Il risultato più importante di oggi è stato quello di vedere tutti uniti attorno a un tavolo a discutere, lasciando da parte le polemiche», commenta Manlio Messina. Il presidente della commissione Cultura aggiunge però qualche dettaglio su quanto stabilito in riunione. «I materiali scolastici dovranno essere vagliati prima di decidere se conservarli o smaltirli secondo le normative su questo tipo di rifiuti». Secondo Messina chi dovrà occuparsi del vaglio del materiale è proprio il liceo artistico, l’ex istituto d’Arte che è l’unico competente per decidere i destini di anni di lavori dei suoi ex studenti. «La provincia dovrà quindi incaricarsi di contattare il liceo artistico» conclude Messina.
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