Gesip, sbagliato continuare a pagare l’Iva

“La drammatica situazione che oggi coinvolge i lavoratori della Gesip, ma che presto potrebbe riguardare anche le altre aziende – a causa della cattiva amministrazione e dello sperpero di denaro pubblico degli ultimi dieci anni – deve essere affrontata in modo da garantire soluzioni definitive e razionali, che consentano di uscire dall’emergenza, dando serenità ai lavoratori e servizi efficienti alla città. Per questo, ritengo che il governo Monti debba assicurare a Palermo, quella collaborazione necessaria, erogando – con le formule che dovesse ritenere più opportune – le somme indispensabili che diano respiro alla città per alcuni mesi, consentendo di trovare soluzioni definitive nei tempi tecnici adeguati”.

Lo afferma Nadia Spallitta, vice presidente del Consiglio comunale vicaria di Palermo.

La risposta ai problemi che riguardano tutto il sistema delle società partecipate del Comune e, quindi, non soltanto la Gesip, è complessa e presuppone studi e analisi di carattere tecnico-economico, appropriati alle circostanze. Ricordiamo che tutte le società partecipate dal Comune di Palermo sono in difficoltà. Anche se il caso più eclatante – che nona caso tiene banco in questi giorni – è quello della Gesip, società con oltre mille e 800 dipendenti senza stipendio dall’1 settembre. 

Sembra – ma la notizia non è ancora stata confermata – che il Governo nazionale ‘staccherà’ a breve ‘assegno di 5 milioni di euro per consentire il pagamento delle indennità ai dipendenti di questa società. A questo, però, si dovrà accompagnare un piano economico – che riguarderebbe tutte le partecipate del Comune di Palermo – per razionalizzare i costi e migliorare i servizi.

“Nel rispetto delle proposte che verranno dall’Amministrazione e dai soggetti tecnici a ciò preposti e abilitati – dice sempre Nadia Spallitta – personalmente credo che possa percorrersi la via della riorganizzazione delle società, dell’accorpamento dei servizi per evitare discrasie e duplicazioni, dell’unificazione delle strutture, anche attraverso l’istituzione di una organizzazione di tipo consortile, e comunque unificando la ‘macchina’ organizzativa e decisionale”.

“In altri termini – aggiunge la vice presidente del Consiglio vicaria – devono ridursi drasticamente le spese superflue, legate ad esempio ad una pluralità di consigli di amministrazione non dialoganti tra loro, a costosi fitti passivi, ad inutili forniture, alla frammentazione dei servizi, adottando invece iniziative uniformi e condivise”.

“La riorganizzazione delle aziende e delle partecipate – aggiunge Nadia Spallitta – dovrebbe essere accompagnata anche da un piano di pre-pensionamento, e dall’esenzione del l’Iva, sicuramente in relazione ai servizi rivolti esclusivamente all’Amministrazione comunale (quali quelli oggi di competenza della Gesip, ma non soltanto), con conseguente notevole risparmio delle risorse”.

 

 

 

Redazione

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