Gesip, grillini all’attacco: «Basta con i ricatti mafiosi» Nel mirino finisce la Reset, un «carrozzone mangiasoldi»

Chi pagherà lo stipendio agli oltre 2 mila e 700 operai della Gesip, la società che fa capo al Comune di Palermo? Secondo i parlamentari nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle, a pagare saranno, senza saperlo, i cittadini palermitani con un aumento delle tasse comunali. A questo servirebbe Reset, la nuova società consortile tra Comune, Rap e Sispi che ingloberà pure gli operai Gesip.

«Si tratta di un nuovo carrozzone mangiasoldi – dicono i parlamentari palermitani del Movimento 5 Stelle alla Camera e all’Ars -. Il Sindaco Leoluca Orlando Orlando si schieri dalla parte dei cittadini onesti e dica basta al ricatto della violenza dei lavoratori. Reset è una follia da fermare. Proporremo un referendum per capire se i palermitani vogliono la nuova società».

«Reset – dice Riccardo Nuti, parlamentare nazionale grillino – è una grande presa in giro da parte di questo Sindaco e di questa politica delle larghe intese in salsa palermitana. Questa follia va fermata, perché è chiaramente l’ennesima scatola da riempire con assunzioni clientelari. Orlando continua a cambiare nome alle società, sperando che tutti non si accorgano della trappola. Da anni non si fa altro che parlare costantemente di salvare Gesip, degli stipendi dei dipendenti Gesip, continuando a sprecare soldi in un carrozzone che, insieme con le altre partecipate, come ad esempio Amia (ora Rap) non ha offerto nessun servizio di qualità, anzi a volte neanche il servizio». 

«La storia del risparmio di Irap e Iva – aggiunge – è la solita favoletta che viene raccontata da Consiglio comunale, Giunta, Sindaco e sindacati per rifilare l’ennesimo pacco ai cittadini. La stessa Rap ha un esubero di personale, fatto confermatoci (abbiamo la registrazione) dal presidente Sergio Marino durante la nostra ispezione alla discarica Bellolampo, ed è impensabile che si vogliano realizzare altre 900 assunzioni entro il 2014. Investire 30 milioni in una società che ne ingloba una (Gesip) che è arrivata a perdere 10 milioni all’anno è vergognoso oltre che irrazionale».

«Orlando – prosegue Nuti – chieda alla città se vuole pagare l’ennesimo megacarrozzone dove poter imbarcare chi si vuole, senza concorso. Indica un referendum serio sull’argomento e lasci decidere ai palermitani se vogliono o meno questa nuova società. A Palermo l’unica cosa da resettare è questa politica dell’inciucio e delle clientele che da decenni tiene sotto ricatto la città».

Bocciata senza mezzi termini anche la richiesta di Cassa integrazione in deroga per i dipendenti Gesip, «in parte pagata dal Comune, ovvero dai palermitani. Sarebbe – aggiunge il deputato della Camera – un’immensa vergogna dopo tutti i milioni di euro piovuti in questi anni da Roma per motivi di ordine pubblico, sotto il ricatto dell’uso della violenza, come confermato a suo tempo dal ministro Barca. Dopo aver creato questa situazione con le famose cooperative della fine degli anni ’90, Orlando sta dimostrando di sottostare a questi ricatti, che se non sono mafiosi ci si avvicinano molto». 

A questo punto Nuti mette il dito sulla piaga, lasciando intendere che quest’ennesima operazione a spese degli ignari cittadini palermitani viene fatta con l’appoggio di pezzi di Forza Italia. Non a caso Nuti attacca frontalmente il capogruppo degli azzurri a sala delle Lapidi, Giulio Tantillo: «Dovrebbe invece contrastarli e avere il coraggio di dire basta, schierandosi con i cittadini onesti, che pagano le tasse per dei servizi che nonostante le promesse di questi decenni, sue e dei vari Tantillo, sono rimasti solo disservizi». 

Del resto, di inciuci tra l’attuale Amministrazione comunale e pezzi di Forza Italia ha parlato il consigliere comunale Orazio La Corte, eletto con Italia dei Valori e oggi capogruppo di Leva Democratica. 

«Palermo – ha detto La Corte – si regge sul triumvirato Orlando-Tantillo-Orlando». I primo è Leoluca Orlando, il Sindaco; il terzo è Salvatore Orlando, presidente del Consiglio comunale; il secondo – che sta ne mezzo – è il capogruppo di Forza Italia a Sala delle Lapidi. Sembra che Tantillo abbia annunciato querela. Ma, adesso, ad accusarlo di inciuci ci sono anche i grillini  

Critico anche il consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Figuccia: «La nascita della Reset – dice – è il classico caso della montagna che ha partorito il topolino. L’aumento delle tasse, imposto dal Sindaco Orlando purtroppo con la complicità di una parte dei miei colleghi consiglieri, ha costretto i palermitani a pagare le aliquote più alte d’Italia per finanziare anche gli stipendi degli operai dell’ex società fallita da tempo, provocando un generale malcontento tra chi paga regolarmente le imposte, che sperava di avere servizi migliori, come ad esempio strade e piazze pulite e scuole degne di una paese civile. Ma così purtroppo non sarà. Anzi, il numero degli scontenti rischia di aumentare se davvero il Sindaco dimezzerà lo stipendio agli ex Gesip, molti dei quali, inoltre, dovranno continuare ad accontentarsi della Cassa integrazione garantita dallo Stato. Insomma, il Sindaco cerca di accontentare tutti, ma ottiene l’effetto contrario». 

«Ma c’è di più – aggiunge Figuccia -: se 950 continueranno a lavorare con lo stipendio ridotto, gli altri 620 resteranno con la Cassa integrazione. A questo punto, sorge il dubbio sui criteri in base ai quali saranno scelti i due gruppi, che da un lato potrebbero agevolare chi ha una maggiore anzianità di servizio, ma dall’altro potrebbero penalizzare chi si ritrova con una famiglia numerosa a cui non potrà assicurare un dignitoso mantenimento. E se la montagna ha partorito il topolino, adesso c’è pure il rischio che la gatta frettolosa partorirà i gattini ciechi, considerato che in un paio di sedute il Consiglio comunale sarà costretto ad esaminare lo statuto della nuova società, perché la scadenza del 16 dicembre imposta dallo Stato è ormai dietro l’angolo. E dobbiamo sperare che la gatta affamata non si mangi il topolino».

«Questa storia della Reset è una vergogna – dice il capogruppo di Italia dei Valori, Filippo Occhipinti -. A pagare saranno ancora una volta i palermitani. E questo è intollerabile. Ricordo che, quest’anno, l’Amministrazione comunale ha risparmiato 800 mila euro sulla pelle dei bambini disabili. Un’altra vergogna. Quanto a Forza Italia, questo schieramento politico, piuttosto che inciuciarsi un giorno sì e l’altro pure con l’Amministrazione Orlando, dovrebbe pensare a fare opposizione. Ricordo, a chi l’avesse dimenticato, che la Tasi è passata grazie ai voti dei consiglieri comunali di Forza Italia. Altro che opposizione!». 

Giulio Ambrosetti

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