Gesip di Palermo, finora solo chiacchiere

Mentre la politica cincischia, i mille e 800 dipendenti della Gesip di Palermo aspettano. Da mesi – e precisamente dall’ottobre dello scorso anno si parla di piani di salvataggio, di incontri a Roma, di interventi di qua e interventi di là. Tutte chiacchiere. Perché di concreto, allo stato attuale dei fatti, non c’è niente.

Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dice di avere un progetto per il reimpiego di questo personale con il placet del Governo nazionale. Ma intanto i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) hanno bloccato la Cassa integrazione per i dipendenti delle società pubbliche (e la Gesip, in quanto società partecipata dal Comune di Palermo rientra tra queste. Con il blocco della Cassa integrazione il piano di Orlando è da rivedere.

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, in attesa che si trovi una soluzione ha annunciato che mette a disposizione 10 milioni di euro. Non è la soluzione dei problemi, perché la Gesip, prima che il Comune decidesse di chiudere la partita per mancanza di soldi, costava circa 60 milioni di euro all’anno.

In ogni caso, i 10 milioni della Regione consentirebbero a questi mille e 800 lavoratori rimasti disoccupati di tirare un sospiro di sollievo. Ma qualcuno ha accusato Crocetta di fare clientelismo. E, addirittura, di voto di scambio. Forse bisognerebbe lasciarli morire di fame?

Intanto dal sindacato Rsa Alba, a firma di Mimmo Donzelli, ci arriva un comunicato che noi pubblichiamo per intero.

“Riteniamo opportuno chiarire nei confronti dei media e politici vari – si legge nel comunicato – che la Gesip Spa e ancora attiva giuridicamente e fiscalmente quindi riteniamo non corretto il fatto che veniamo chiamati ex Gesip”.

Anche noi, in verità, abbiamo scritto “lavoratori ex Gesip”. Prendiamo atto di avere sbagliato.

La dizione “ex Gesip, leggiamo sempre nel comunicato, “porta sconforto alle centinaia di lavoratori che, ad oggi, non hanno un minimo di retribuzione per garantire la normale vita che fino a qualche mese fa avevamo con un contratto a tempo indeterminato”.

“Paga sempre l’anello più debole della catena – scrive Donzelli -. Persone che guadagnano milioni di euro l’anno decidono di togliere 1000 miserabili euro al mese a 1800 persone. E dire che la Gesip, creata nel 2001 dall’allora commissario (del Comune di Palermo ndr) Guglielmo Serio, che sostituiva il Sindaco dimissionario Leoluca Orlando, lanciato alla conquista di Palazzo d’Orleans contro Totò Cuffaro, garantiva servizi non certo secondari per la città. I suoi lavoratori, infatti, oltre a gestire il verde pubblico e a pulire scuole e uffici, pulivano le spiagge, sorvegliavano i sottopassi di viale Regione siciliana e mandavano avanti il cimitero dei Rotoli e il canile municipale. E svolgevano con successo il servizio disabili, la Città dei ragazzi e la completa Custodia di ville e uffici comunali”.

“Non c’era la preoccupazione di fare la spesa, di comprare l’auto nuova, di pagare un mutuo per la casa, di crescere e garantire i figli. E di partecipare ed accrescere l’economia della nostra amata Palermo”.

 

 


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