Un pugno in pieno volto accompagnato anche da alcune minacce di morte. Questo il prezzo pagato da una maestra dell’istituto comprensivo Ignazio Florio di via Astorino, medicata al pronto soccorso di Villa Sofia che ha stabilito per lei sei giorni di prognosi. Ad aggredirla ieri intorno alle 12.30 sarebbe stato il 43enne Maurizio Bronzellino, che avrebbe perso il controllo dopo che la donna aveva lamentato le ripetute assenze del figlio.
L’uomo, che in passato ha lavorato in un plesso della medesima scuola frequentata dal figlio come collaboratore scolastico, aveva chiesto un permesso per fare uscire prima della fine delle lezioni il bambino, innescando la risposta dell’insegnante. La discussione sarebbe poi degenerata fino all’aggressione alla maestra. Bronzellino, che ha già sulle spalle diverse denunce per rissa e percosse, è stato denunciato.
«Ha lavorato per anni in questo plesso scolastico. Negli ultimi tempi era molto preoccupato per i suoi cinque figli – racconta la dirigente dell’istituto, Lucia Lo Cicero -. Erano in corso delle pratiche per valutare le condizioni in cui vivevano i suoi figli. So che è seguito dai servizi sociali. L’esortazione dell’insegnante sulle assenze del bambino ha scatenato in lui una reazione che non è giustificabile». La preside, però, non manca di sottolineare anche l’importanza del lavoro svolto a scuola dall’uomo: «Per noi i collaboratori scolastici sono fondamentali. Anche Bronzellino ha contribuito a migliorare le condizioni del plesso che rappresenta un punto di riferimento nella vita di tanti alunni – spiega -. Purtroppo, per situazioni particolari, non riesce a controllare la rabbia che già era esplosa una prima volta con un altro collega in un’altra scuola».
Venuta a conoscenza della lite, la dirigente ha spostato Bronzellino in un altro plesso nel pomeriggio di ieri. «Noi educhiamo con l’esempio e dobbiamo garantire la massima serenità ai nostri alunni. Chi sbaglia e non rispetta queste regole deve essere allontanato. Bronzellino aveva chiesto il trasferimento ad altra struttura – dice ancora Lo Cicero -. I miei insegnanti sono molto preparati e seguono tanti ragazzi molto difficili con situazioni alle spalle non semplici. Eppure affrontano questo lavoro con passione. Le condizioni dell’insegnante per fortuna non sono gravi. Il pugno in faccia non le ha provocato fratture. Mi ha detto che presto tornerà in servizio. L’insegnante anche in questa occasione ha dimostrato molta preparazione e soprattutto tanta umanità».
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