«La mostra è un momento di riflessione sulla società e il tema guida è il rapporto tra il maschile e il femminile, in un continuo percorso di conflitto e integrazione». A presentare la seconda edizione del format intitolato Gender society – caro all’Accademia di belle arti di Catania che pensa già a una terza kermesse per l’anno prossimo – è il curatore e docente di pittura Salvo Duro. L’esposizione – organizzata all’interno della sala del caffè letterario di palazzo della Cultura e inaugurata venerdì 11 luglio – sarà aperta al pubblico fino a sabato 2 agosto. L’ingresso è gratuito e offre un percorso attraverso diciassette opere di promettenti studenti dell’Accademia diretta da Virgilio Piccari. «Abbiamo scelto alcuni tra gli allievi più interessanti e più curiosi verso i nuovi linguaggi e le nuove espressioni dell’arte», aggiunge Duro.
Poco meno di venti opere d’arte per raccontare la donna e per spiegare, attraverso lei, l’uomo. Diverse le tecniche adoperate dagli artisti coordinati da Duro. Olio su tela, carboncino, acquerelli, tecniche miste, installazioni, penna su carta e anche carta fotografica. E numerosi gli argomenti indagati per spiegare le sfaccettature della società attuale, divisa eppure unita nel principio del femmineo e del maschile. Il silenzio, l’intimità, l’uno e il molteplice, le differenze, la maternità, la vecchiaia. Un ventaglio di argomenti più ampio rispetto all’edizione 2013 della mostra, quando il tema principale ruotava attorno alla questione femminile e, in modo particolare, al femminicidio al centro di molte cronache.
«La volontà di realizzare questa esposizione è nata durante il workshop del professore Duro, al quale molti di noi hanno partecipato», spiega lo studente che si è occupato del progetto culturale della mostra Dav3er, questo il suo nome d’arte. Il laboratorio in questione – dal titolo Tracce sulla sabbia – ha fornito agli studenti un’attenta riflessione sugli aspetti di azione e di pensiero insiti nella pittura. «Da qui è partita poi l’idea di realizzare Gender society 2 attraverso i concetti della traccia, del segno e della pittura – afferma Dav3er – Sono questi i termini di partenza perché disegnano un utile percorso tra il materiale e lo spirituale». Il professore Salvo Duro puntualizza e conclude: «Al tema guida, infatti, se ne affianca uno formale dettato dal dolore del segno, dalla sua simultaneità con il pensiero, e infine dal suo superamento».
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