Gasolio rubato e rivenduto nei rifornimenti catanesi Valore commerciale di 100mila euro. Quattro arresti

Quattro persone sono state arrestate dai finanzieri del comando provinciale di Catania in flagranza di reato mentre stavano effettuando il travaso di olio combustibile da un autoarticolato all’interno di due autocisterne contenenti altri additivi di provenienza illecita. L’abusiva miscelazione era finalizzata alla realizzazione di gasolio per autotrazione
adulterato da destinare ai distributori stradali. Si tratta di due catanesi, un floridiano e un serbo.

I quattro sono stati sorpresi dentro un
capannone isolato nella zona industriale di Catania.
Il prodotto energetico adulterato – pronto a essere messo in circolazione per un valore
commerciale di circa 100mila euro – complessivamente sequestrato è pari a 50.650 litri. 

I finanzieri hanno sequestrato anche le due autocisterne e l’autoarticolato con 26 serbatoi cubici. I quattro avrebbero effettuato il trasbordo attraverso una pompa di aspirazione a doppia mandata che collegava le autocisterne all’autoarticolato. L’artigianale sistema di collegamento era alimentato dal motore delle autocisterne ed era collegato a un apparato conta-litri.

Il prodotto sequestrato viaggiava nell’autoarticolato (con targa slovacca) accompagnato da una falsa lettera di vettura internazionale attestante quale provenienza del prodotto la
Slovenia e quale destinazione finale Malta.
L’area utilizzata per l’illecito travaso del carburante, un capannone industriale preso in
affitto e utilizzato come area riservata di parcheggio di mezzi pesanti, è risultato privo di
sistemi e dotazioni antincendio e non a norma con le prescrizioni di legge
relative alla sicurezza dei luoghi di lavoro.  

Nelle stesse ore, un’altra pattuglia ha eseguito il controllo di due distributori stradali per appurare la qualità del carburante erogato. Per entrambi – uno in via Acquicella Porto esponente il marchio LBS e l’altro in piazza Eroi d’Ungheria con insegna Sp Energia Siciliana – è risultata l’erogazione di un prodotto energetico (gasolio) miscelato, non idoneo per uso
autotrazione. Il prodotto di scarsa qualità, pur non generando da subito anomalie di
funzionamento ai motori delle autovetture, manifesta nell’uso prolungato riverberi negativi
e accresce le emissioni di gas di scarico oltre i normali limiti previsti dalle normative
europee a tutela dell’ambiente. 

Il gasolio trovato nei due distributori stradali era, in realtà, una miscela illecita realizzata con olio combustibile della stessa specie di quello trovato nella disponibilità dei quattro arrestati «a conferma del fatto – dicono i finanzieri – che il prodotto sequestrato nell’area industriale era destinato alle piazze etnee».

Una frode per i consumatori che hanno acquistato a prezzo di mercato
un prodotto energetico inidoneo al regolare funzionamento delle macchine. Decine sono le segnalazioni arrivate da automobilisti che ritengono di avere registrato danni al motore delle proprie auto. Dalla vendita di grandi quantità di carburante adulterato, comprato a un
costo inferiore, inoltre deriva una sleale concorrenza dannosa per gli imprenditori che si
approvvigionano dai canali ufficiali e versano le imposte. 

I finanzieri hanno sequestrato 8.300 litri di prodotto energetico contraffatto e hanno denunciato a piede
libero i due gestori entrambi catanesi.
I sei soggetti sono stati denunciati alla procura per il reato di contrabbando di gasolio per autotrazione e rischiano la reclusione anche fino a cinque anni oltre a una multa di importo
pari a dieci volte il valore dell’imposta evasa.
I sequestri sono stati convalidati dall’autorità giudiziaria etnea.