Gara con il Bari inaugura il ciclo Stellone Il tecnico rosa sfida il suo recente passato

Archiviato il capitolo Tedino, tecnico che dopo il pesante ko rimediato venerdì a Venezia è stato sollevato dall’incarico assieme al suo staff, compreso Bacconi la cui collaborazione con la società di viale del Fante è durata – incredibile ma vero – appena quattro giorni, il Palermo volta pagina. Da ieri è iniziato il ciclo targato Stellone. E il suo battesimo, inaugurato sabato dalle carezze della dea bendata con le sconfitte di Parma e Frosinone, sarà carico di significati. Sia dal punto di vista emotivo sia, più concretamente, per l’importanza di un match con una posta in palio molto alta. Il primo ciak del film a puntate diretto dall’ex allenatore del Frosinone coincide, nell’anticipo della trentanovesima giornata, con l’appuntamento casalingo con il Bari in programma questa sera alle 20,30. Gara particolare per il neo-tecnico rosanero. Per l’esperienza della scorsa stagione sulla panchina dei galletti culminata con l’esonero a novembre con uno score di 16 punti in 13 partite e soprattutto per lo spessore dell’avversario di turno. Una squadra che, pur avendo peccato finora di discontinuità, resta una delle potenziali candidate alla promozione nella massima serie.

Nonostante gli alti e i bassi che le hanno impedito in questi anni di compiere il definitivo salto di qualità, la compagine biancorossa è comunque una big del campionato cadetto. Giocatori offensivi come Galano, Nenè, Floro Flores, Cissè e Brienza (l’ex rosanero, tuttavia, salterà il match del Barbera così come lo squalificato Improta) sanno lasciare il segno e spostare gli equilibri di ogni partita. E il fatto che questa sera l’undici di Grosso si presenterà in Sicilia con soli tre punti di distanza dai padroni di casa rappresenta per il Palermo un’ulteriore insidia nell’ambito di un match con un elevato coefficiente di difficoltà. I pugliesi, reduci dal successo interno di misura contro l’Entella arrivato dopo quattro pareggi consecutivi, vincendo oggi aggancerebbero i rosanero rientrando a pieno titolo, al di là dei risultati di Parma e Frosinone, nella corsa per il secondo posto in classifica che vale la promozione diretta.

Il Bari, tuttavia, è una squadra indecifrabile: in un campionato in cui ha viaggiato a corrente alternata ci sta che la formazione guidata dall’ex di turno Grosso (e dopo Pippo Inzaghi, i rosanero incrociano un altro campione del mondo in Germania nel 2006) non riesca ad accendere l’interruttore e – proprio perché è già successo più volte in questa stagione come ad esempio all’andata nel match del San Nicola perso 3-0 – ci sta anche che il tecnico abbia difficoltà a inviare al gruppo gli input necessari per aggiudicarsi la sfida contro una diretta concorrente. Stellone, contestualmente, dovrà essere bravo sul fronte rosanero a toccare le corde giuste lavorando sulle gambe ma soprattutto sulla testa dei giocatori. La squadra a Venezia non è sembrata solo in ritardo di condizione ma anche scarica. Senza grinta e senza voglia di combattere. Motivo per cui, in questo momento cruciale della stagione, il fattore psicologico ha un’importanza superiore rispetto all’aspetto tattico. Sul quale, tuttavia, Stellone ha iniziato a lavorare ieri pomeriggio al Tenente Onorato.

Il piano d’azione verrà definito questa mattina ma una base su cui ragionare, subordinata alla necessità di capire le caratteristiche di tutti gli effettivi, si è intravista. Un punto di partenza è la difesa a quattro che, salvo sorprese, dovrebbe essere composta da Rispoli, Struna, Rajkovic e Aleesami. Resta da capire in che sistema di gioco verrà contestualizzata questa formula. La sensazione, in base ai segnali emersi durante il primo allenamento alle dipendenze di Stellone, è che la formazione anti-Bari sarà un mix dei due schieramenti disegnati ieri con il 4-4-1-1, leggibile anche come 4-2-3-1. In avanti tornerà Coronado dopo il turno di squalifica e il numero 10, provato ieri alle spalle di Balogh, con ogni probabilità agirà a supporto di La Gumina. Da inquadrare la posizione di Trajkovski, schierato prima come esterno sinistro di centrocampo e poi in qualità di trequartista centrale in una batteria offensiva completata da Morganella (il titolare, a destra, questa sera dovrebbe essere Rolando) e Moreo con La Gumina unica punta. Murawski, Jajalo e Chochev, inoltre, sono in corsa per i due posti disponibili, al centro, nella linea mediana. Un po’ più defilato invece Gnahoré, in campo ieri nel ruolo di centrocampista esterno, sia a destra che a sinistra.

Antonio La Rosa

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