Gam, sabato 28 luglio Viktoria Mullova suona per Palermo Classica

Viktoria Mullova, l’elegante violinista russa considerata tra le prime dieci interpreti al mondo, firma l’inaugurazione della nuova stagione di Palermo Classica: domani sera (28 luglio) alle 21 nell’atrio della GAM, affronterà infatti l’unico ”Concerto per violino e orchestracomposto da Beethoven: suona uno Stradivari “Jules Falk” del 1723, acquistato a un’asta da Sotheby’s ed un Guadagnini del 1750. Il concerto sarà completato dalle seducenti e orientaleggianti “Mille e una notte” musicate da Rimsky-Korsakov, dalla raccolta dell’arabista francese Jean-Antoine Galland. Quattro episodi separati raccontano le storie meravigliose narrate da Shéhérazade all’austero marito, il sultano. Arman Tigranyan dirige l’Orchestra Sinfonica Palermo Classica. Biglietti: 29/24/19 euro. Domenica (29 luglio) alle 21 si inaugura invece la rassegna “satellite” allo Steri: con il primo gradito ritorno (ce ne saranno diversi lungo l’intera stagione), quello dell’affascinante moldava Rusanda Panfili – nota per essere la violinista di punta dello spettacolare Hans Zimmer World Tour, oltre che acrobata e designer – che si unisce per l’occasione all’altrettanto attesa pianista polacca Julia Kociuban, particolarmente apprezzata nel cartellone invernale dedicato a Chopin. Insieme proporranno un viaggio tra le impressioni e le emozioni di Ravel, Franck e Bartòk. Biglietti: 14,50 euro.

Viktoria Mullova inizia a studiare il violino a 4 anni, cresce artisticamente al Conservatorio di Mosca e arriva alla ribalta internazionale nel 1980, quando vince il Concorso Sibelius di Helsinki, e nel 1982 la Medaglia d’oro al Concorso Čajkovskij. Tre anni dopo è protagonista di una fuga rocambolesca: per abbandonare l’Unione Sovietica, durante una tournée in Finlandia, con il suo compagno Vakhtang Jordania, riuscì ad eludere la sorveglianza dell’ufficiale del KGB, incaricato di sorvegliarli e a chiedere asilo politico all’Ambasciata americana. Dopo aver vissuto qualche anno negli Stati Uniti d’America, Viktoria Mullova si è trasferita a Londra dove vive con il marito, il violoncellista Matthew Barley e i suoi tre figli. Dal 2001 suona con la pianista Katia Labèque; insieme hanno commissionato un brano al compositore inglese Dave Maric, “Falling to the Sky” per violino e pianoforte. Ha suonato in tutto il mondo con orchestre prestigiose, diretta dalle più celebri bacchette ed è stata ed è ospite di importanti festival internazionali. E’ famosa per la sua straordinaria versatilità e integrità musicale, la sua curiosità l’ha portata ad esplorare tutto il repertorio per violino, dal barocco alla musica contemporanea, dalla world fusion alla musica sperimentale. La recente incisione dei Concerti di Bach con l’Accademia Bizantina e Ottavio Dantone è stata accolta in maniera entusiasta da critica e pubblico. L’avventura di Viktoria Mullova nella musica contemporanea inizia nel 2000 con l’album “Through the Looking Glass” nel quale suona brani di world, jazz e pop music arrangiati per lei da Matthew Barley. Il suo recente progetto “Stradivarius in Rio” è ispirato dalla sua passione per le canzoni brasiliane, in particolare per Antonio Carlos Jobin, CaetanoVeloso e Claudio Nucci. Nel 2015 Viktoria Mullova ha interpretato se stessa “Youth – La giovinezza”, film diretto da Paolo Sorrentino.

Artista completa, acrobata, designer. Ed anche virtuosa violinista. Esattamente il contrario di quanto prevede l’iconografia della musicista classica. La bruna Rusanda Panfili ha studiato danza acrobatica e suona il violino immergendolo in un mare di colori; disegna da sé i suoi outfit, anzi ha collaborato con il designer Tiberius; ed è un tipo molto social, seguita su Twitter e Instagram che ha riempito delle sue foto e dei video scattati in giro per Palermo. Ha arrangiato, in duo con chitarra, violoncello e piano, diverse composizioni spaziando da Bach alla musica pop contemporanea. Nel suo progetto “Panfili & Friends” – gruppo composto da fisarmonica, piano, batteria, violoncello e chitarra – esegue musica classica contaminata da ispirazioni etniche, musica contemporanea e composizioni originali.

Julia Kociuban, ad oggi considerata una delle principali pianiste polacche della sua generazione. Due anni fa ha pubblicato il suo album di debutto “Schumann, Chopin, Bacewicz”, che è stato definito dalla critica come uno dei più interessanti degli ultimi anni. Nel 2016 ha registrato “Karnaval der Tiere” con Lahav Shani e la Wiener Symphoniker e si è esibita in vari recital solisti ma anche con diverse orchestre. Ha vinto il prestigioso Premio Arturo Benedetti Michelangeli.

Redazione

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