A Belfast Obama e gli altri sette nani parleranno di tutto, mentre l’espansionismo cino-indiano e lo stupro dell’Amazzonia procederanno indisturbati
Proteste anti Obama alla vigilia del G8 di Belfast
Ancora un G 8, stavolta a Belfast, nellUlster, Irlanda del Nord, nella terra dove negli ultimi 45 anni sangue cattolico e sangue protestante è scorso a fiumi. Ma ora le genti dellUlster sembrano aver trovato il giusto assestamento: un po perché impressionate dalle tragedie, dai conflitti susseguitisi con agghiacciante sistematicità soprattutto a partire dal 1969; un po perché nel mondo, oggigiorno, cè altro cui pensare. Cè da fare i conti con lespansionismo commerciale, industriale, tecnologico della Cina Popolare e dellIndia: due Paesi nei quali (le cronache parlano chiaro) si può crepare anche per sfinimento da lavoro. Due Nazioni nelle quali galoppa lo sfruttamento dei minori costretti a sgobbare, e senza fiatare, per 10, 12, 14 ore al giorno e in ambienti malsani, fetidi, che farebbero impressione anche a un tintore fiorentino del Trecento
Il problema è questo, cari lettori, care lettrici. Il problema è rappresentato dai ponti doro gettati a beneficio di cinesi e indiani (soprattutto di cinesi) da numerosissimi Stati occidentali, soprattutto dallItalia agitata dalla smania dapparire emancipata, civile, democratica…
(continua a leggere su LaVocediNewYork.com)
Ancora incidenti mortali in Sicilia. Dopo la morte di un 25enne di Partanna (Trapani), avvenuta…
Si chiamava Calogero Ingoglia, 25 anni, la vittima dell'incidente stradale che si è verificato ieri…
La polizia di Catania ha arrestato un 44enne per spaccio dopo averlo sorpreso con 45 grammi di…
Droga, monete antiche ed esemplari protetti di tartarughe dentro casa. Per questo motivo i carabinieri…
«Più che da quello che ci manca, sarebbe meglio partire da quello che abbiamo: solo…
Medici e infermieri del 118 sono stati aggrediti e picchiati allo Zen di Palermo durante…