«È inevitabile che il pensiero vada al G7 (in realtà G8 ndr) di Genova del 2001». Firmato il sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco. La sua città, il pomeriggio di sabato 27 maggio dovrebbe ospitare il corteo della rete che si oppone al summit dei capi di Stato. Dopo lunghe trattative, Giardini è stata chiesta dai movimenti e dalle associazioni come teatro dell’evento culminante del contro vertice. E finora dalle autorità competenti non sono stati posti ostacoli.
Ma adesso ad alzare la voce contro i possibili rischi è il sindaco. «L’evento – scrive in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al ministro degli Interni, Marco Minniti, al prefetto e al questore di Messina – vedrà arrivare manifestanti da tutta Italia e dall’estero. Il timore è quello che tra i manifestanti pacifici possano anche infiltarsi dei facinorosi e che questo possa causare scontri con le forze dell’ordine come accaduto anche di recente al G7 degli Esteri a Lucca».
Luigi Sturniolo è uno dei referenti messinesi della rete contro il summit. «Non esiste alcun segnale, nessuna avvisaglia che preluda a una situazione di scontro o di devastazione della città», dice. Una convinzione che si basa sul percorso che c’è dietro l’organizzazione del corteo. Dopo alcune iniziali divergenze sulle modalità e sui luoghi della protesta, sembrerebbe che le varie anime del movimento – centri sociali, sindacati di base, movimenti e collettivi studenteschi – abbiano condiviso la scelta del corteo di Giardini.
«Taormina è iraggiungibile, ma Giardini è il giusto avamposto per dimostrare che i presidenti non sono i benvenuti in questa terra», spiegano altri attivisti catanesi. Non ci sarebbe dunque nessuna intenzione di arrivare allo scontro, anche perché in quel contesto «a essere danneggiati sarebbero i commercianti, i cittadini, ed è proprio il contrario di quello che vogliamo». Per avvicinare anche la cittadinanza ai temi del contro G7, venerdì 26 maggio potrebbe svolgersi un’assemblea pubblica nella piazza del municipio. Mentre già il 13 maggio gli attivisti No Muos – che nella settimana del summit accoglieranno la carovana migranti con numerosi appuntamenti pubblici – saranno a Taormina per sensibilizzazione i residenti. «Sarà un corteo radicale nei contenuti – sottolinea Sturniolo -. Se poi quel giorno arriveranno trecento black block, noi stessi cercheremo di fermarli e isolarli con le forze che abbiamo. Ma lo ripeto: non abbiamo segnali che vadano in questa direzione».
A meno di improvvisi e al momento non previsti cambiamenti, il corteo muoverà dunque dal parcheggio degli autobus della frazione di Recanati, per poi seguire la strada statale 114 e immettersi sul lungomare di Giardini Naxos poco oltre il porto. Una soluzione che ha convinto sia i manifestanti – che avranno a disposizione un percorso sufficientemente lungo e una buona visibilità, considerato anche che a Giardini soggiorneranno migliaia di giornalisti – che la Questura, visto che il porto è zona rossa e quindi off limits.
Nella sua lettera rivolta alle massime istituzioni, il primo cittadino di Giardini scrive: «Poiché il percorso ipotizzato per il corteo prevede uno snodo sul lungomare, lo scrivente fa presente che tale eventualità debba essere esclusa in quanto, costituendo il lungomare un asse viario strategico urbano (con relativi attraversamenti) di esigua larghezza stradale perimetrato da negozi e attività turistiche di interesse pubblico con pertinenze su spazi pedonali demaniali, potrebbe comportare un grave pregiudizio all’incolumità fisica dei negozianti, degli operatori turistici, dei turisti e dei residenti. Ai fini della sicurezza urbana e dell’incolumità pubblica, ritiene che tale evento debba escludersi, o quanto meno non debba interessare i luoghi ipotizzati». Tra le alternative avanzate dal sindaco ci sarebbe anche quella di far concludere il corteo proprio nella zona del porto, ma alla luce dei divieti imposti dall’organizzazione, è quasi impossibile che venga accolta.
Altro nodo logistico è quello dell’accoglienza dei manifestanti che arriveranno da fuori la Sicilia. Chi giungerà a Giardini già il venerdì e rimarrà anche la domenica, avrà bisogno di un luogo dove dormire. Gli attivisti locali avevano chiesto la possibilità di usare il piazzale vicino al centro commerciale I Gabbiani che però dovrà rimanere a disposizione della Questura. Il campo sportivo, altra soluzione ponderata, è inagibile. Restano le scuole, la cui disponibilità è subordinata anche alla volontà dei dirigenti scolastici. «Avremo un incontro a breve in Questura per parlare di questo – conclude Sturniolo -, ma in ogni caso l’ultima decisione sarà presa dall’alto, perché finora abbiamo avuto la conferma che questo G7 è un’occupazione militare, le autorità locali sono state sostanzialmente commissariate».
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