Da zero a due nel giro di poche ore. Un altro degli extra previsti per il G7 di Taormina è l’apertura, ventiquattr’ore su ventiquattro, delle elisuperfici degli ospedali Cannizzaro e Policlinico. Nel primo caso, si tratta della risposta alla richiesta – formulata più volte e reiterata in occasione del vertice coi capi di governo – di mantenere la postazione attiva anche dopo il tramonto. Una scelta costosa, che mal si accordava con i tagli previsti dalla riforma sanitaria dell’ex assessora alla Salute Lucia Borsellino. Ma che adesso, con i potenti del mondo riuniti a pochi chilometri da Catania, si rende necessaria per garantire i massimi livelli di assistenza, almeno fino al 28 maggio, quando la struttura del Cannizzaro tornerà a essere operativa come prima della venuta di Donald Trump e soci: solo nelle ore di luce. Diverso è, invece, il caso dell’elisuperficie del Policlinico: da questa mattina, per la prima volta dalla sua costruzione, è operativa. La pista si trova sul tetto del futuro nuovo pronto soccorso di via Santa Sofia, finito da anni ma ancora chiuso, anche per via delle numerose domande che si affollano attorno alla futura apertura dell’ospedale San Marco di Librino.
«La nostra elisuperficie è operativa, anche se non è detto che venga utilizzata – conferma Paolo Cantaro, direttore generale dell’azienda sanitaria Policlinico – Ho scritto una lettera all’assessore regionale Baldo Gucciardi, chiedendo a lui di fare una riunione per stabilire una data per l’apertura del nostro pronto soccorso, che allo stato attuale rimane inattivo». L’avvicinarsi dell’estate potrebbe essere un buon banco di prova per l’avvio delle operazioni nella struttura sanitaria di via Santa Sofia ma risposte, in questo senso, ancora non ce ne sono state. «Noi, intanto, ci siamo messi pienamente a disposizione e abbiamo il nostro personale preparato – continua Cantaro – L’elisuperficie sarà aperta, nei giorni del G7, giorno e notte e, vista la sua vicinanza con la città, servirà anche per voli civili, laddove richiesto. Siamo in convenzione con l’autorità aeronautica».
Non servirà soltanto per accogliere eventuali emergenze sanitarie, quindi, ma anche per rispondere alle richieste della prefettura o di Palazzo Chigi, nel caso in cui servisse garantire un ulteriore scalo nei pressi del capoluogo etneo. C’è poi da considerare anche l’eventualità in cui l’elibase del Cannizzaro – ospedale di riferimento per le maxi-emergenze – sia impegnata e sia necessario un secondo trasporto medico d’urgenza. Perché nei giorni del summit di Taormina, oltre ai due elicotteri medicalizzati presenti normalmente a cavallo tra le province di Catania e Messina, ne arriverà un terzo, che farà base a Messina e che sarà gestito da un centro di coordinamento regionale dei soccorsi, istituito per l’occasione e localizzato nella città del G7. «Credo che chiuderemo nuovamente dal 29 maggio – prosegue il direttore generale del Policlinico – È un costo che sosteniamo per un evento straordinario. Senza il pronto soccorso aperto, non vale la pena investire risorse economiche nel tenere l’elisuperficie open».
Oltre al polo per gli elicotteri, a Catania è localizzata anche l’unità di biocontenimento in caso di attacco terroristico. Si tratta di una tenda della Croce rossa italiana, montata alle spalle del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi di piazza Santa Maria di Gesù. Una tensostruttura che ieri sera è stata danneggiata: probabilmente con un taglierino o un coltello, con il quale è stato praticato un taglio nella parte posteriore del tendone. «Il danneggiamento è avvenuto intorno alle 21 di ieri sera – fanno sapere dal presidio sanitario cittadino – L’orario è stato stabilito sulla base del tempo che ci mette una tenda come quella a sgonfiarsi e abbattersi su se stessa». Sul fatto indagano gli agenti della questura etnea, che hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza presente all’interno del nosocomio. «Siamo l’unico ospedale che si occupa di questo in città – aggiungono – Non è un danno particolarmente costoso, ma sarà necessario sigillare nuovamente la struttura per garantirne il funzionamento». Anche questa tenda, comunque, avrà vita breve: dopo il G7 sarà smantellata.
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