Lunedì scorso, 2 marzo, alla riapertura dell’istituto comprensivo Brancati di viale San Teodoro a Librino, l’amara scoperta: i computer della sala informatica della segreteria e della sala docenti sono stati rubati. Venti macchine in totale, che erano state acquistate lo scorso anno a seguito di un altro furto, utilizzando dei fondi europei. Una situazione che mettono in serie difficoltà l’istituto per un riacquisto a breve. A seguito della notizia sono però partite due iniziative di solidarietà. La prima è stata lanciata dall’associazione antiracket Addiopizzo Catania, che sta raccogliendo fondi tramite il proprio conto corrente bancario. L’altra dal gruppo G124, che negli scorsi mesi ha lavorato in sinergia con l’istituto e con i volontari del vicino Campo San Teodoro liberato per realizzare un intervento urbanistico su mandato del senatore Renzo Piano. Lunedì, nella sala giunta di palazzo degli Elefanti, gli architetti responsabili del progetto del cosiddetto rammendo urbano, Roberto Corbia e Roberta Pastore, insieme all’archistar Mario Cucinella presenteranno ufficialmente la loro iniziativa di sostegno.
«Cercheremo di recuperare al più presto dei nuovi computer, per continuare l’attività e dare un segnale sul proseguimento dell’attività nel quartiere. Questo furto, insieme a quello di pochi giorni prima alla Club house Peppe Cunsolo del Campo San Teodoro, ci hanno lasciati molto perplessi. Qualcuno ha ipotizzato che si trattasse forse di una risposta a quanto fatto in questi mesi, ma sappiamo che si tratta in realtà di un contesto difficile, e sia ai Briganti rugby che la scuola Brancati hanno subito molti furti anche in passato», spiega Roberto Corbia. Piacevolmente stupita è invece la dirigente scolastica della Brancati, la dottoressa Lucia Abramo: «Sono molto contenta delle iniziative a supporto, delle quali non sapevo ancora nulla. Questi gesti ci fanno sentire meno abbandonati». La denuncia del furto è stata fatta «giovedì pomeriggio ai carabinieri, e ci stavamo già muovendo per capire come riacquistarli: in questi giorni l’attività amministrativa ci ha sommersi, abbiamo dovuto lavorare sui documenti cartacei. Ma in questo modo è molto difficile rispettare le scadenze. Ma lunedì sarà senza dubbio all’iniziativa». Abramo tiene a sottolineare che questo è «almeno il sesto furto in pochi anni, e i computer li abbiamo già riacquistati tre volte. Probabilmente è stato fatto per bisogno da qualcuno nella zona. Mi lascia invece perplessa il furto di palloni ai Briganti: chi può avere interesse a rivenderli? A loro va la mia solidarietà li incontrerò domani per farmi spiegare l’accaduto nel dettaglio», conclude la dirigente scolastica.
Ma se la raccolta di G124 inizierà lunedì, quella di Addiopizzo ha già avuto i primi riscontri. «Abbiamo avuto tante risposte e proposte: gli imprenditori pizzo-free che aderiscono hanno recepito e daranno un contributo», spiega Chiara Barone, volontaria dell’associazione antiracket. Tra quelli che hanno risposto all’appello «c’è chi si è proposto di donare dei computer, ma preferiremmo raccogliere i fondi e fare effettuare l’acquisto mirato secondo le esigenze della Brancati: è un gesto pratico, concreto e con uno scopo immediato. Chi dona, insomma, sa dove andranno i suoi soldi, in una situazione di emergenza», spiega Barone.
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