Era cominciato tutto con due incendi, uno a Macari e l’altro ai confini della riserva naturale dello Zingaro. La situazione sembrava sotto controllo, poi, complice il vento forte da Sud Est, che soffiava a 34 nodi, le fiamme si sono estese ed è stata una notte di paura per molti turisti che soggiornavano in diversi residence nei pressi di San Vito Lo Capo e per i residenti di alcune abitazioni, che sono stati costretti a lasciare le proprie case. Due costruzioni sono state anche raggiunte e danneggiate dalle fiamme
«Non mi sono mai spaventata così in vita mia – dice una turista che si trovava in vacanza nella zona ed è stata costretta con la sua famiglia a lasciare il residence in cui alloggiava – Eravamo a Cala dell’Arena, a Macari, nel pomeriggio c’era un piccolo incendio che si è sviluppato vicino al mare, parzialmente controllato dai vigili del fuoco. Poi verso le 23 abbiamo visto fiamme sulle basi di monte Cofano, ma la situazione non sembrava preoccupante e siamo andati a letto». Poi la grande paura. «Ci sono venuti a svegliare attorno alle due – racconta – con il fuoco attaccato a noi, a un centinaio di metri, diffuso, l’aria irrespirabile. Abbiamo raccolto le nostre cose in due minuti e ce ne siamo scappati».
È il secondo incendio in poche settimane nei pressi di Macari. Oggi le fiamme hanno scavalcato la montagna e hanno raggiunto la tonnara di San Vito, spingendosi fin dentro la riserva naturale dello Zingaro, uno dei luoghi più frequentati dai turisti. Fiamme anche nei pressi del Centro visitatori dello Zingaro, dove i Canadair stanno effettuando lanci d’acqua per limitare i danni. L’unica area che si è salvata, dicono gli uomini impegnati a fronteggiare il rogo, e’ la prima caletta della riserva, la Tonnarella del Luzzo.
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