Una storia rocambolesca, finita con cinque denunce. I fatti si sono verificati a Bronte, durante il fine settimana: i carabinieri, impegnati in un servizio stradale notturno, tentano di fermare una Fiat Punto. Il conducente, però, accelera, tentando di dileguarsi per le vie del piccolo Comune. Inizia così un breve inseguimento, che si conclude quando l’automobile dei fuggitivi sbatte contro un muro. Gli occupanti, allora, scappano a piedi e abbandonano la macchina.
All’interno della vettura i carabinieri trovano tracce di sangue e «altri reperti», si legge nella nota diffusa ai giornalisti. La storia, però, continua l’indomani mattina. Un giovane si presenta ai carabinieri di Maniace per denunciare il furto della propria macchina, mentre un altro va all’ospedale di Bronte per farsi medicare alcune ferite compatibili con un incidente stradale.
Gli accertamenti successivi hanno poi spinto il ragazzo che si era presentato dai militari a spiegare che, in realtà, l’automobile non era stata rubata. Ma era invece finita contro il muro nel tentativo di scappare proprio dalle forze dell’ordine. I carabinieri stanno cercando di capire i motivi per i quali, all’alt imposto dalla pattuglia, il conducente non si sia fermato. Con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, simulazione di reato, favoreggiamento personale e falso in atto pubblico sono stati denunciati, dunque, quattro uomini tra i 23 e i 49 anni e una donna di 69.
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