Frosinone-Palermo non è ancora terminata Giammarva: «La gara non è stata regolare»

I prossimi saranno giorni di passione per il Palermo. Martedì è prevista l’udienza davanti alla Corte Sportiva di Appello che si pronuncerà sul ricorso (respinto in primo grado dal Giudice sportivo) presentato dal club di viale del Fante contro l’omologazione del risultato del match dello scorso 16 giugno, valido per il ritorno della finale playoff del campionato di serie B e vinto 2-0 dai ciociari. Alla luce degli episodi controversi che hanno caratterizzato la gara dello stadio Benito Stirpe, la società rosanero intende proseguire con determinazione la propria battaglia legale: «Per quanto riguarda la partita disputata con il Frosinone rimaniamo convinti che essa non si sia svolta regolarmente – ha dichiarato il presidente Giovanni Giammarva al sito ufficiale rosanero – tale opinione si è rafforzata dopo avere preso visione dei verbali arbitrali che confermano come tutti gli episodi accaduti durante la gara facciano parte di un unico progetto, a differenza di quanto valutato e sanzionato dal Giudice sportivo, finalizzato ad ostacolare il regolare svolgimento della gara a danno del Palermo. Il Giudice ha ritenuto di valutare i singoli accadimenti (lancio di palloni, anche dalla curva dei tifosi, invasione di campo, etc.) e di non considerare che essi nell’insieme abbiano di fatto alterato la gara, con la conseguenza che tali fatti avrebbero dovuto essere sanzionati con la perdita della partita da parte del Frosinone. Tutto ciò – aggiunge – è stato rappresentato anche alla Corte Sportiva di Appello. In tale sede sono state inoltre evidenziate le numerose violazioni delle norme di procedura che hanno caratterizzato il giudizio da cui è scaturito il provvedimento di primo grado».

Sotto la lente di ingrandimento del Palermo è rimasta anche la direzione arbitrale: «A proposito della posizione dell’arbitro La Penna – sottolinea Giammarva – ciò che ritengo inaccettabile è l’assoluto silenzio che è seguito alla divulgazione della notizia di un possibile legame tra la sua professione di avvocato e la famiglia Stirpe. Anche tali episodi meritano approfondimento al fine di individuare i soggetti responsabili. E difatti, bisognerebbe appurare se l’arbitro in questione abbia rappresentato all’AIA la sussistenza di potenziali conflitti di interessi con il Frosinone, mettendo il designatore nelle condizioni di valutare con cognizione di causa la designazione stessa. Se ciò è avvenuto c’è da chiedersi perché il designatore non abbia ritenuto tutto ciò rilevante». Le parole del presidente rosanero confermano che Frosinone-Palermo non è ancora finita. Un’altra fetta di partita, ad esempio, si giocherà tra 48 ore. Protagonista sarà la Corte Sportiva di Appello chiamata ad esaminare anche il reclamo del Frosinone contro il provvedimento relativo alle due gare da disputare a porte chiuse nel prossimo campionato.

Si prevedono tempi più lunghi, invece, in merito al caso Parma. Con ogni probabilità, la sezione disciplinare del Tribunale Federale Nazionale analizzerà i deferimenti scattati per l’attaccante Calaiò e il club ducale (coinvolto a titolo di responsabilità oggettiva) nella prima settimana di luglio. «Per ciò che riguarda il Parma – spiega Giammarva a palermocalcio.it – è stata ufficialmente richiesta la documentazione da cui è scaturito il deferimento. In tale procedimento il Palermo si costituirà come controinteressato per tutelare i propri diritti. Inoltre, la Società ha già chiesto al Commissario Straordinario della FIGC la deroga dal vincolo di giustizia sia per le vicende legate alla partita con il Frosinone (e la stessa mossa è stata effettuata dai ciociari con l’obiettivo di procedere – si legge in un comunicato della società gialloblù – al deposito presso la competente Procura della Repubblica di denuncia-querela nei confronti del patron rosanero Zamparini per le reiterate, gratuite e inaccettabili accuse rivolte al Frosinone, ndr) che per quelle di Spezia-Parma, per rappresentare quanto accaduto alla Procura della Repubblica».

Giammarva è già in trincea e si prepara ad affrontare la battaglia con fiducia e ottimismo: «Abbiamo uno staff legale di grande qualità e sono convinto che gli organi di giustizia sportiva interpellati non potranno che esaminare con attenzione le nostre argomentazioni. Spero che in tempi brevi ci sia concesso di derogare alla clausola compromissoria per potere promuovere ogni opportuna azione presso i competenti organi. Se così non fosse – prosegue – inizierei a chiedermi perché vicende di questo tipo non debbano essere sottoposte al vaglio degli organi inquirenti. A prescindere dagli interessi della Società l’accertamento sul regolare svolgimento di una gara coinvolge anche i diritti degli scommettitori e, per ciò solo, ritengo che la vicenda potrebbe essere oggetto di iniziative giuridiche autonome da parte della magistratura ordinaria».

Antonio La Rosa

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