Sono passati ormai quasi tre mesi dal 16 giugno, data in cui si disputò la gara di ritorno della finale play off di serie B tra Frosinone e Palermo, seguita da strascichi e polemiche per gli ormai famigerati palloni gettati in campo dalla panchina dei laziali. E alla fine, dopo battaglie legali, annullamenti di sentenze e quant’altro, la beffa per i rosanero è arrivata. Il Collegio di Garanzia del Coni ha infatti annullato le decisioni della Corte Sportiva d’Appello, rinviando il procedimento al medesimo organo in diversa composizione, affinché quest’ultima infligga la sanzione corretta e coerente con le norme esistenti e nel rispetto del principio di valorizzazione del merito sportivo che si conquista sul campo. Tra le motivazioni, ce n’è una in particolare che taglia fuori i siciliani da qualunque speranza di ripescaggio in serie A: «Le sanzioni da applicare – si legge – non possono essere inflitte su situazioni già cristallizzate, ma debbono essere scontate ed inflitte nella stagione corrente».
L’annullamento delle decisioni assunte dalla Corte Sportiva d’Appello da parte del Collegio di Garanzia del Coni è arrivato perché «la sanzione applicata non è coerente con quanto affermato e descritto. A tanto aggiungasi che, trattandosi di una gara non di campionato, ma di play off, il rigore sanzionatorio doveva e deve essere ancor più stringente». Una critica, dunque, al rifiuto del Giudice Sportivo di acquisire le immagini e di usare la prova tv per quanto successo. La beffa vera e propria per il Palermo arriva poi con l’ultima delle motivazioni ribadite dal Collegio di Garanzia, ovvero «la perentorietà dei termini esistenti all’interno del sistema sportivo, anche in relazione agli organi di giustizia federale, essendo tali principi fondamentali per una corretta instaurazione dei procedimenti e il regolare svolgimento dei campionati e di qualsiasi altra competizione».
Il Palermo, intanto, non sta a guardare e tramite il proprio sito ufficiale fa sapere che «sta valutando le opportune iniziative da assumere affinché i principi enunciati dal Collegio trovino immediata risposta per l’efficace ed effettiva tutela dei propri interessi». Questo perché la Corte Sportiva d’Appello dovrà uniformarsi ad alcuni princìpi secondo i quali la gravità dei fatti deve essere sanzionata, secondo l’articolo 17 del Codice di Giustizia Sportiva con la sconfitta a tavolino o con la penalizzazione di punti in classifica, ulteriormente aggravata considerando l’importanza della partita. Le immagini televisive, inoltre, sono sempre acquisibili dal Giudice Sportivo «non essendo tassativa l’elencazione dei casi inserita nell’art. 35 cgs FIGC». Insomma, la decisione definitiva sembra ancora molto lontana. Ciò, però, che è certo è che la beffa per il Palermo, alla fine, sia arrivata.
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