Fratelli, coltelli d’Italia. La resa dei conti è arrivata anche per i nostalgici della Fiamma Tricolore e di Alleanza Nazionale. La presentazione delle liste, per le elezioni nazionali, non ha mancato di riservare qualche sorpresa anche in terra di Sicilia. Ad essere stata messa alla porta la senatrice uscente Tiziana Drago, non ricandidata né per palazzo Madama né per la Camera dei Deputati. Una regola, quella della ricandidatura dell’uscente, tanto invocata dallo stesso partito di Giorgia Meloni quando si è trattato di affrontare l’eventuale bis di Nello Musumeci, tanto messa da parte nel caso dell’ex grillina di Trecastagni. Naviga, invece, in ottime acque il presidente dimissionario della Regione Siciliana. Lo scorso 4 agosto era stato il diretto interessato, tramite un messaggio su Facebook, ad annunciare l’addio anticipato alla presidenza della Sicilia. Un saluto, come aveva ribadito lo stesso Musumeci, dettato da ragioni di ordine tecnico. E per fugare ogni dubbio, aveva precisato: «Voglio ringraziare Giorgia Meloni perché per questa scelta mi ha lasciato assoluta libertà. La ringrazio per la sensibilità che ha dimostrato e che continua a dimostrare nei miei confronti, è una scelta che non ho preso a cuor leggero, che non sottintende ad altri obiettivi e altri scopi». Intanto, però, a distanza di 19 giorni è arrivata la candidatura per il Senato per Nello Musumeci dopo il no della coalizione ad una sua riproposizione come capo della giunta regionale.
Una candidatura ampiamente annunciata da Cateno De Luca anche in tempi non sospetti. «Lui era l’uomo – ha dichiarato De Luca – che non si sarebbe mai piegato ma ha accettato lo strapuntino per andarsene a Roma. La sua incoerenza viene confermata per l’ennesima volta. Non solo. Ha pensato solo a se stesso. Ha lasciato sul lastrico Ruggero Razza e gli altri suoi amici». Già perché lo stesso destino, con la candidatura al Parlamento nazionale, non ha riguardato il fedele assessore alla Sanità; sullo sfondo rimane la vicenda legata alla frase emblema, «spalmiamo i morti», collegata alla diffusione errata dei dati Covid19 in piena pandemia. Candidato l’ex sindaco di Catania, Salvo Pogliese, candidato da Fratelli d’Italia al plurinominale del Senato e chiamato ad affrontare il processo in Appello, dopo la condanna in primo grado, per le spese pazze all’Assemblea regionale siciliana.
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