Franco Piro sul mutuo da un miliardo di euro: “Mi sembra una raffinatissima forma di tortura per le imprese siciliane”

PARLA IL COORDINATORE DEL ‘NUOVO CORSO DEL PD’. DALLE OPERAZIONI FUNAMBOLICHE PROPOSTE DAL SOLITO ASSESSORE BIANCHI AL DIBATTITO INTERNO AL PARTITO, FINO ALLE PRIMARIE DI OGGI

Il mutuo da un miliardo di euro. Il PD siciliano che cinque mesi fa era contrario e adesso è favorevole. L’inasprimento fiscale a carico dei siciliani. Le imprese. Le famiglie. I rimborsi dei Comuni alle aziende dove lavorano i consiglieri comunali. Confindustria Sicilia, il Governo di Rosario Crocetta e i rifiuti. E naturalmente le primarie di oggi.
Ne parliamo con Franco Piro, coordinatore dell’area “Nuovo corso PD”, figura storica della sinistra siciliana. (nella foto a destra)

Ovviamente, conoscendo la sua competenza in materia finanziaria, partiamo dal mutuo da un miliardo di quasi euro che il Governo di Rosario Crocetta vorrebbe far contratte alla Regione siciliana.

“Chiamarlo mutuo è improprio. Parlerei di anticipazione onerosa”.

Onerosa per la Regione siciliana, ovviamente.

“Certo. Un’anticipazione onerosa dello Stato alla Regione”.

Lo Stato anticipa un miliardo di euro alla Regione siciliana. Quindi il Governo non andrà a caccia di una banca privata per farsi prestare i soldi pagando a qualcuno una ricca commissione…

“Credo proprio di no. Ripeto: è lo Stato che anticipa i soldi. Soldi che la Regione dovrà restituire con gli interessi”.

Scusi, ma perché lo Stato italiano deve prestare soldi a una Regione italiana facendo pagare gli interessi: interessi che, alla fine, pagheranno i cittadini siciliani?

“Non mi sembra una novità. E’ stato così anche per la sanità. Se non ricordo male, la Regione ha avuto dallo Stato 2,8 miliardi di euro che sta restituendo con gli interessi”.

Andiamo al merito della questione. Secondo lei è giusto far contrarre un mutuo da quasi un miliardo di euro a una Regione come la Sicilia che già, sotto il profilo finanziario, versa in condizioni piuttosto critiche?

“No, non è giusto. Mi sembra una formula che rasenta una raffinatissima forma di tortura per imprese e famiglie. E’ il meccanismo che non funziona: Mantengo elevato il carico fiscale per pagare i debiti. Non è normale”.

Ci spiega, dal suo punto di vista, perché il suo Partito, che cinque mesi fa era fermamente contrario a questo mutuo, adesso ha cambiato opinione?

“Si sono arresi. Hanno ceduto.  Anche se va fatta una precisazione. Cinque mesi fa si parlava anche di un inasprimento fiscale. Oggi, bene o male, rimarranno solo Irpef e Irap ai massimi livelli. In ogni caso, lo ripeto, non mi sembra una soluzione adatta alle esigenze della Sicilia”.

Parliamo un po’ del suo Partito che oggi celebra le elezioni primarie. Chi vincerà?

“Penso Renzi”.

Raggiungerà il 50 per cento dei voti?

“Questo non lo so. Io voto Cuperlo. Detto questo, considerato il clima, penso che Renzi potrebbe raggiungere il 50 per cento”.

Lei è tornato alla vita politica attiva.

“Ma, anche su questo fronte nutro molti dubbi”.

In che senso?

“Beh, vedo tante gente che si è avvicinata al Partito e che continua ad avvicinarsi. Ma l’atteggiamento di quelli che oggi controllano il PD siciliano mi sembra molto particolare”.

Cioè?

“Insomma è l’atteggiamento di chi dice: se vuoi avvicinarti fallo pure, ma non disturbare il manovratore”.

Insomma è la stessa storia cominciata nel 2008, quando Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia si ‘chiudevano’ le ‘operazioni’ con il Governo di Raffaele Lombardo.

“Sfumatura più, sfumatura in meno”.

Parliamo un po’ degli enti locali. Il Governo regionale vorrebbe dare 300 milioni ai Comuni – prendendoli sempre dal mutuo, o anticipazione onerosa – senza avere prima controllato questa storia dei rimborsi alle aziende dove lavorano i consiglieri comunali…

“Lo so, lo so. Leggo il vostro giornale. E quello che vedo e leggo mi lascia basito. Non fare chiarezza su questi fatti è una follia. Ci sono almeno quattro o cinque leggi che impongono ai consiglieri comunali la massima trasparenza sui rimborsi. Anche perché parliamo di denaro pubblico. E’ incredibile. Sono semplicemente sconcertato”.

Lo sa che, a Palermo, il Sindaco della città, Leoluca Orlando, ha avviato un’indagine sui rimborsi?

“Ho letto. E dico che ha fatto bene. Anzi, benissimo”.

Secondo lei, perché c’è questa reticenza a rendere pubblici i dati. Forse – per citare il caso di Palermo – i consiglieri comunali non vogliono far sapere che, tra stipendio rimborsato e indennità di funzione, arrivano ogni mese a cifre notevoli? Noi, tra l’altro, abbiamo il dubbio che qualcuno abbia ‘bagnato il pane’ al di là della decenza…

“Questo non lo so. So che oggi i pubblici amministratori non dovrebbero nascondere nulla. Soprattutto le retribuzioni. Ma stiamo scherzando? Ricordo che, quando ero in Assemblea regionale siciliana, un bel giorno, infastidito dalle polemiche, presi la mia busta paga e la consegnai nelle mani di Giovanni Ciancimino, il cronista politico de la Sicilia di Catania. Scoppiò un putiferio. Ad avercela con me erano soprattutto i miei colleghi di Sala d’Ercole”.

Passiamo di nuovo al PD siciliano. Che, oltre ad aver cambiato opinione sul mutuo da un miliardo di euro, ha anche smesso di attaccare Crocetta. Il chiarimento politico tra il presidnete della Regione e il suo Partito c’è stato, allora?

“C’è già un accordo. Sul programma, sul rimpasto in Giunta, sulle Province e sulle città metropolitane”.

A noi, in verità, sembra che ci sia un patteggiamento di poltrone tra singoli esponenti del PD da una parte e Crocetta e Lumia dall’altra parte. E notiamo anche grande confusione.

“Sulla confusione di questo Governo regionale non posso che essere d’accordo con voi. A parte il Bilancio 2014, basta guardare quello che stanno combinando con le Province e le città metropolitane. Un giorno dicono una cosa, il giorno successivo ne dicono un’altra. La verità è che questo Governo regionale non ha una linea politica strategica. Vanno a tentoni, navigano a vista. Non lo sanno nemmeno loro dove andranno a parare”.

 Segreteria regionale del Pd siciliano. Ne parliamo?

“Per dire che cosa? Fino ad ora non è emersa una candidatura forte”.

Sta seguendo la polemica tra l’assessore Nicolò Marino e Confindustria Sicilia? 

“Certo. E mi sembra un problema politico molto serio. In questa storia lo snodo sta nel rapporto perverso tra il Governo regionale e un’associazione imprenditoriale che diventa Partito politico. Insomma…”.

Lei come commenta il merito di questa polemica. Ci riferiamo, ovviamente, alla gestione dei rifiuti.

“Sono d’accordo con l’assessore Marino quando dice che bisogna porre fine al monopolio delle discariche da parte di alcuni soggetti. Ma non sono d’accordo con l’assessore Marino quando propone il ricorso alle discariche pubbliche. Ecco, se Marino dicesse: facciamo le discariche pubbliche per tre anni, in attesa di avviare a ritmo sostenuto la raccolta differenziata dei rifiuti, beh, non potrei che essere d’accordo con lui al cento per cento”.

Mutuo da 1 miliardo, il Pd a Luglio lo aveva bocciato. Ora cambia idea…e lo difende

 

 

 

 

Giulio Ambrosetti

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