Franco Piro: “Il Muos? Non l’avrei mai autorizzato”

Le elezioni politiche nazionali con il Porcellum. Bersani che a Roma attacca i Partiti personali e in Sicilia si ritrova alleato del Partito ‘personale’ del presidente della Regione, Rosaio
Crocetta. Il grande caos del Senato. Il Muos di Niscemi, L’esclusione dalle liste del Pd di Mirello Crisafulli, La Commissione nazionale di garanzia, sempre del Pd, che funzione a ‘corrente alternata’: buona e, soprattutto, silenziosa con gli ‘amici’ e pronta a tirare fendenti agli ‘antipatici’. Quindi l’appoggio del Partito democratico al Governo di Raffaele Lombardo. E la sconfitta alle elezioni regionali.

Su questi argomenti abbiamo intervistato Franco Piro (nella foto, sotto a sinistra), figura storica della Sinistra siciliana, dal 2008 parlamentare in ‘pensione’, ma sempre autorevole esponente del Pd siciliano.

La prima domanda è sul Porcellum. Una ‘bella’ legge elettorale, no?

“Su questo argomento c’è poco da dire. Siamo alla negazione della democrazia. Il modo peggiore per selezionare i parlamentari. Del resto, dove sono i Partiti? Resta il Pd. E l’Udc. Poi c’è il vuoto. Su questo punto debbo fare una puntualizzazione al mio segretario nazionale”.

– A Bersani?

“Sì, a Bersani. Non ci si può scagliare, a livello nazionale, contro i piccoli Partiti politici e poi, in Sicilia, fare l’accordo con il Partito personale del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Il principio del dire no ai Partiti personali è giusto, ma deve valere per tutti”.

– Parliamo delle elezioni al Senato. Grazie a questa legge elettorale demenziale è lì che si blocca tutto. Di fatto, impedendo a chi vince le elezioni di vincere. E quidi di governare il nostro Paese.

“Il Senato è una delle note dolenti di questa legge elettorale sbagliata. Guardiamo quello che sta succedendo in Sicilia dove sono state presentate ventuno liste. Una follia. Ci sono liste che sono state presentate con il solo scopo di ‘grattare’ anche pochissimi voti. Quanto basta per rendere la competizione elettorale molto incerta”.

– Quali sono le Regioni in bilico?

“La Sicilia, il veneto e la Lombardia”.

– E la Campania?

“Io mi auguro che in Campania vinca il Pd. Del resto, i sondaggi mi pare che siano favorevoli al Partito democratico”.

– Insomma chi vincerà le elezioni in Sicilia?

“Non lo so. So, però, che molti elettori del centrosinistra, in Sicilia, voteranno una lista alla Camera dei deputati e un’altra lista al Senato. In ogni caso, penso che il Pd avrà problemi grossi”.

– Si potrebbe obiettare che i voti che perderà il Pd – o quanto meno una parte dei voti del Pd – finiranno alla lista Crocetta.

“Intanto il Pd siciliano perderà altri voti. La verità è che quando si fa parte di un Partito non bisognerebbe candidarsi in altre liste”.

Cambiamo argomento: parliamo del Muos di Niscemi. Perché il Pd è stato così assente su un argomento così importante per la Sicilia?

“Non mi pare. Fabrizio Ferrandelli, parlamentare regionale del Pd, sta facendo una battaglia politica sul Muos. Con l’Udc che, invece, appoggia la realizzazione del Muos”.

– Tanto di cappello a Fabrizio Ferrandelli. Noi facevamo riferimento alla passata legislatura, quando il Pd era al Governo della Regione. E dire che si tratta di un’iniziativa americana, non della Nato. Eppure…

“Intanto diciamo che non è solo una questione politica siciliana, ma un problema che investe la politica estera del nostro Paese. In ogni caso, il fatto che dietro il Muos non ci sia la Nato non cambia molto la natura di questa vicenda. La presenza degli americani in Sicilia è una vecchia storia. Per quanto mi riguarda, resto fedele al principio delle prevenzione: se crea problemi alla salute degli abitanti di Niscemi e dei centri vicini va sbaraccata”.

Anche perché, oltre a provocare danni alla salute di tanti siciliani alla fine è un’arma di offesa.

“Questo è un secondo problema di carattere generale”.

Un problema serio. Perché la Sicilia e, in particolare, l’area di Niscemi diventa un obiettivo militare che potrebbe essere bombardato dai nemici degli americani.

“E questo è un terzo problema. La verità è che una vicenda così pericolosa e complessa non può essere affrontata pezzo per pezzo. Io non avrei mai autorizzato la realizzazione del Muos di Niscemi. Tra l’altro, non sono state seguite procedure regolari. Non è stata effettuata la Valutazione di incidenza legata alla presenza, nella zona, di una Riserva naturale”.

– Chi avrebbe dovuto effettuare la Valutazione di incidenza?

“L’assessorato regionale al Territorio e Ambiente e, in particolare, il Consiglio regionale per la protezione naturale (Crppn)”.

Il ‘caso’ di Mirello Crisafulli. Escluso dalle liste dopo che ha partecipato e vinto le elezioni primarie. Non è stata una bella cosa…

“Il metodo che è stato seguito per mettere fuori dalle liste Crisafulli è sbagliato. Per quale motivo sarebbe stato escluso? Secondo quanto previsto dal codice etico del Pd Crisafulli era candidabile”.

– A quanto si è capito, hanno tirato in ballo la storia di qualche anno fa, sempre la solita: Crisafulli che parla con Bevilacqua, tipo a quanto pare poco raccomandabile.

“Ricordo che la Commissione di garanzia del Pd avviò un’istruttoria su questa vicenda. Su Crisafulli non ha avuto nulla da dire. Anzi, se non ricordo male, la stessa Commissione di garanzia diffidò l’onorevole Giuseppe Lumia, invitandolo a evitare altre polemiche”..

Intanto Crisafulli è fuori e Lumia è dentro…

“Beh, se Crisafulli è stato posto fuori dalle liste per questo motivo siamo davanti a una contraddizione. Il metro di giudizio non è chiaro. C’è una discontinuità che, in verità, rischia di diventare arbitrio. A questo punto mi sembra opportuno che il Pd riveda il proprio codice etico”.

– Visto che ci siamo, parliamo ancora della Commissione di garanzia del Pd. Con riferimento al referendum che il Pd siciliano avrebbe dovuto celebrare per dire sì o no alla partecipazione al Governo di Raffaele Lombardo…

“Sono stato tra quelli che, nel Pd, hanno firmato per la richiesta di referendum sulla partecipazione al Governo Lombardo. Su questa richiesta avrebbe dovuto pronunciarsi la Commissione nazionale di garanzia”.

Che non si è mai pronunciata…

“Già. Detto questo, per carità, la valutazione politica è legittima. Io, però, guardo ai dati di fatto. Il Pd siciliano, alle recenti elezioni regionali, è sceso al 13 per cento. A mio modesto avviso, buona parte di questi voti è stata persa per il sostegno dato dal nostro Partito al Governo Lombardo. Abbiamo dato la sensazione che per il Pd siciliano c’era l’impellente necessità di stare al Governo a qualunque costo. E questo ha appannato l’immagine del Partito. Oggi il Pd deve recuperare una dimensione autonoma e autorevole”.

 

 

Giulio Ambrosetti

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