AFFOLLATA MANIFESTAZIONE STAMATTINA AL CINEMA IMPERIA. CON LA PRESENZA DI TANTI BIG DEL PARTITO
Le liste non sono ancora state ‘chiuse’. E se ne parlerà mercoledì prossimo. Ma nonostante i problemi – il ‘caso’ Marcello Dell’Utri e l’atteso pronunciamento dei giudici sulla libertà di Berlusconi – i candidati di Forza Italia alle elezioni europee di maggio, nel collegio Sicilia-Sardegna, vanno avanti. Salvo Pogliese, attuale vice presidente dell’Ars, è già in campagna elettorale da tempo. E stamattina, a Palermo, l’europarlamentare uscente, Salvatore Iacolino, ha aperto ufficialmente la sua campagna elettorale a Palermo, nel corso di un’affollata riunione al cinema Imperia. (a destra, foto di Iacolino tratta da lavalledeitempli.net)
La presenza di tanta gente alle manifestazioni politiche in Sicilia – con la presenza di politici di ‘peso’ – non è più un fatto ordinario. Tutt’altro. Le grandi formazioni politiche sono attraversate da divisioni al proprio interno (è il caso del PD siciliano, ma anche tra i grillini dell’Isola, proprio sulle candidature, non sono mancate frizioni). Anche dentro Forza Italia non mancano le divisioni.
In Sicilia, ad esempio, Gianfranco Miccichè avrebbe forse preferito una lista debole e lui capolista. Ma già deve fronteggiare due candidati forti: Pogliese e lo stesso Iacolino che, stamattina, ha messo in campo non soltanto una bella e partecipata manifestazione, ma anche tanti dirigenti di questo Partito pronti a sbracciarsi per lui.
Stamattina, in prima fila, c’erano il senatore Francesco Scoma, il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia, gli ex parlamentari Alberto Campagna, Bartolo Sammartino, Salvino Caputo, Toni Scilla, Roberto Corona, consiglieri comunali, ex consiglieri ed ex assessori provinciali e tanti altri dirigenti arrivati dalle altre province dell’Isola. E, naturalmente, il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Vincenzo Gibino, arrivato da solom senza auto blu.
“Arrivare da Catania in automobile mi ha consentito di riflettere sui colori della nostra Isola – ha detto Gibino aprendo la manifestazione -. L’Italia cambia, la Sicilia cambia. E dobbiamo cambiare anche noi”.
Sciolto nel linguaggio, ‘millimetrico’ nell’uso delle parole, Gibino ha alternato temi nazionali e regionali. Ha ricordato che in Italia sono oltre 11 mila i ‘Club Forza Silvio’ sorti negli ultimi mesi. E di questi, oltre mille e 300 sono in Sicilia. Che è la prima regione italiana come numero di Club.
Il coordinatore di Forza Italia in Sicilia – che è parlamentare nazionale – ha ripercorso le tappe del Governo Letta-Alfano. Spiegando che il suo Partito ha lasciato il Governo perché si è rifiutato di avallare una manovra di 33 miliardi di euro sul sistema casa.
In effetti, che la politica del Governo nazionale sulla casa – con riferimento al Governo Letta-Alfano, ma anche con riferimento al Governo Renzi-Alfano – non sia proprio geniale lo dimostra l’insofferenza della popolazione. Ieri, a Roma – teatro di una manifestazione popolare con incidenti – c’erano i precari e in senza lavoro, ma c’erano anche i senza casa.
Una situazione, quella della casa, destinata ad esplodere non tra qualche anno, ma tra qualche mese. Perché il Governo Renzi, al di là delle chiacchiere sugli 80 euro in busta paga, ha già pronti altri 4,6 miliardi di euro di tasse sulla casa.
“Noi – ha detto Gibino – all’inizio guardavamo con interesse al Governo Renzi. Ma quando abbiamo visto la nuova manovra sulla casa e De Benedetti che sale e scende dai ‘Palazzi’ del Governo abbiamo capito l’antifona”.
Un passaggio Gibino l’ha dedicato al Governo regionale di Rosario Crocetta. “Qualche settimana fa – ha ricordato – mi sono limitato ad osservare, con garbo, che la Sicilia amministrata da Crocetta è immobile. Hanno reagito dicendo che ero un estremista eversivo. Qualche giorno dopo la leader della Cgil, Susanna Camusso, ha detto la stessa cosa: che il Governo Crocetta è immobile. Anche la Confindustria di Antonello Montante ha detto la stessa cosa. In pratca, ci sono venuti tutti dietro”.
Poi la parola è passata al candidato, cioè a Salvatore Iacolino. “Scendo nuovamente in campo – ha detto – per cambiare, con Forza Italia, le regole dellEuropa: stop alle banche e alla burocrazia, bisogna fare spazio alle esigenze di famiglie e imprese. Le istituzioni europee devono essere più flessibili e realmente solidali. A chiederlo sono i siciliani che, in assenza di interventi efficaci da parte di Bruxelles, si stanno facendo carico da soli dellemergenza migranti, e coloro i quali credono nello sviluppo economico della nostra Isola in un contesto Mediterraneo”.
Iacolino ha ricordato che, in queste ore, Agrigento e altri paesi di questa provincia sono invasi dalla presenza di migranti. Senza controlli sanitari. Con uno Stato che, di fatto, ha gettato la spugna. “Mi chiedo e chiedo – ha detto Iacolino – ma che cosa fa il ministro degli Interni, Angelino Alfano?”. In effetti, è la domanda che, in queste ore si pongono tanti abitanti di Agrigento e dintorni.
“Forza Italia vuole recitare un ruolo di primo piano in queste elezioni ha aggiunto Iacolino le prime in cui i parlamentari eleggeranno il presidente della Commissione europea. Se vogliamo dunque orientare le politiche europee nel prossimo quinquennio, dobbiamo avere una rappresentanza forte in Parlamento. Tante sono le opportunità per la Sicilia, a partire dai 6,8 miliardi di euro della programmazione finanziaria 2014-2020 destinati all’Isola. Fondi che sarebbe un delitto sprecare, perché servono a rilanciare la nostra economia, a creare nuovi posti di lavoro ed a potenziare le infrastrutture”.
Il conto alla rovescia verso il 25 maggio, giorno in cui si voterà, è già scattato. La presentazione delle liste è vicina: “Il coordinatore Gibiino, assieme al presidente Berlusconi, farà le scelte giuste ha dichiarato Iacolino . Nel collegio insulare Sicilia-Sardegna, Forza Italia potrà contare su una lista forte e competitiva, rappresentativa dei territori e dei club Forza Silvio”.
NellIsola, così come nel resto della Penisola, Forza Italia farà unopposizione senza sconti ai governi di centrosinistra.
“Nonostante le ricette renziane ha concluso Iacolino la ripresa è al palo. In Sicilia invece il governo Crocetta ha saputo solo fare un altro rimpasto per prolungare lagonia. Altro che rivoluzione: per colpa di una maggioranza incapace e litigiosa, la Regione è arrivata alla paralisi”.
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