Fortino, agguato all’incrocio con via Palermo Almeno uno sparo. Ucciso ragazzo di 21 anni

Uno sparo, uno soltanto. Intorno all’1.10 del mattino, tra via Palermo e piazza Palestro. È morto così, questa notte, Enzo Valenti, 21 anni. Una macchina lo avrebbe caricato poco dopo il fatto, portandolo all’ospedale Vittorio Emanuele, fino all’ingresso del pronto soccorso. Non è ancora stato possibile appurare se sia morto sul luogo dell’agguato o già arrivato al presidio sanitario cittadino. I vigilantes in servizio raccontano di avere visto arrivare rapidamente un’automobile, dalla quale sono scese alcune persone che portavano con sé il ragazzo. Le immagini del sistema di videosorveglianza sono state acquisite dagli agenti della polizia catanese.

«C’u rissi, cuntrollulu. E mu’ ‘mmazzanu», urla il padre, fuori dalla struttura di via Plebiscito. «Gliel’avevo detto di controllarlo e me l’hanno ucciso», è la traduzione dal dialetto. «Po’ picciriddu – grida – dobbiamo fare qualcosa di grande». Sono le tre del mattino e sul posto si sono radunate una quarantina di persone, molte delle quali in lacrime. In tanti continuano ad arrivare almeno fino alle quattro. Una telefonata dopo l’altra: «Ci sparanu ‘o Futtinu», «Gli hanno sparato al Fortino», dicono al telefono. Il colpo d’arma da fuoco pare abbia raggiunto il giovane a un fianco.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia scientifica, che hanno eseguito i primi rilievi. Di fronte alla chiesa del Sacro cuore – dirimpetto a porta Garibaldi – è rimasta solo una macchia di sangue circondata dal gessetto giallo delle forze dell’ordine. Al Vittorio Emanuele, intanto, ci sono quattro volanti della questura. In base a quanto si apprende nei primissimi momenti dopo il fatto, indaga la squadra mobile di Catania. Nel passato della famiglia Valenti ci sono i problemi giudiziari del padre, finito coinvolto nell’ambito dell’operazione antimafia Atlantide del giugno 2006.

Luisa Santangelo

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