Udite, udite: la speranza dei giovani meridionali sarebbe di trovare un lavoro nel pubblico impiego o nella tv:”nel Grande Fratello, in queste cose che ti possano dare notorieta’ o ricchezza, e non e’ male pensare di volere ricchezza, ma i due mondi a cui i giovani guardano sono questi e questo non va bene per il Paese”. Lo ha sostenuto Elsa Fornero, il ministro del Lavoro, nel corso di un convegno a Torino (da cui se ne è andata tra contestazioni e qualche lancio di uovo rivolto alla sua macchina). La ministra, evidentemente non sa che la percentuale di giovani laureati al Sud è altissima e che avrebbero ambizioni più consoni ai loro studi. La prima sarebbe quella di potere mettere la propria intelligenza e la propria preparazione a servizio della propria terra, invece di farlo per le regioni e per le imprese del Nord. In verità, la ministra ha parlato anche della necessità di una nuova “convergenza tra Nord e Sud che noi abbiamo perso negli ultimi 15 anni”. E a chi replica che si tratta di un nodo storico, mai risolto dall’unita’ d’Italia, risponde: ”Se va avanti da 150 anni e’ ora che finisca” ha detto.
La sensazione che si tratti di retorica, pure un po’ offensiva nel caso dei giovani, è forte. Lo dice chiaramente, ad esempio Salvo Fleres, che sottolinea l’assenza di un ministro meridionale dal governo: “Monti e la Fornero meriterebbero il premio retorica per la miglior frase fatta e tradita. Entrambe continuano a scambiare gli auspici con gli stanziamenti, le ipotesi con le proposte concrete” afferma, in una nota, il senatore di Grande Sud.
Per l’esponente del movimento arancione “il disagio e la disoccupazione del Sud, purtroppo, sono questioni reali da risolvere né con la retorica, né con le lacrime, bensì attraverso politiche attive, cioè stanziamenti per infrastrutture, credito e semplificazioni burocratiche per le imprese. Il tutto accompagnato – prosegue – da una ragionevole politica economica in grado non di svendere, bensì di vendere i nostri prodotti, il nostro turismo, le nostre risorse. Il Sud non ha bisogno di essere assistito, non ha bisogno di elemosine, ha bisogno di perequazione. Tuttavia – conclude Fleres – un governo in cui non è presente alcun ministro meridionale forse non lo sa”.
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