Formazione, un convegno ‘democratico’ a Bagheria…

da Antonio Spallino
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Nei giorni scorsi si è svolto a Bagheria un convegno, organizzato dall’ente Anapia, riguardante la Formazione professionale in Sicilia sul tema: “Dalla legge regionale 24/76 all’Avviso 20 del 2011”. Invitati i soliti parrocchiani: i rappresentanti delle Associazioni degli Enti, i sindacati confederali, l’assessore ecc. ecc.

Mi scuso sin d’ora se ho dimenticato di citarne qualcuno. L’iniziativa va comunque salutata positivamente, non fosse altro perché, in quest’ultimo periodo, i titolari delle rappresentanze, a tutti i livelli, avendo paura di confrontarsi pubblicamente preferiscono riflettere e discutere nelle loro segrete stanze.

Dopo una breve introduzione della dottoressa Ribaudo, è intervenuto il responsabile regionale della Uil, Giuseppe Raimondi, che ha tratteggiato brevemente l’evoluzione normativa del sistema regionale di formazione professionale. Lo stesso ha comunicato che l’Anfe regionale, il Cefop e l’Aran hanno annunciato, di fatto, complessivamente quasi mille licenziamenti.

Io che ero presente ho cercato di aggiungere che, a mio avviso, i licenziamenti alla fine della fiera saranno molti, ma molti di più. Contemporaneamente, chiedevo di poter intervenire, ma non mi è stata data la possibilità. Hanno preso poi la parola i presedenti delle associazioni degli Enti. Ad ascoltarli, mi sembrava di sentire dei Marchioncini. Parlavano, parlavano, parlavano senza entrare nel merito del tema da trattare. Tanto che mi sono detto: può darsi che sono io a non comprenderli.

Ho chiesto il conforto di altri amici presenti e tutti mi rispondevano alla stessa maniera. Nemmeno noi abbiamo capito che cosa vogliono dire. Alla fine quello che abbiamo tutti capito è la loro manifesta volontà di disfarsi del personale. Grazie Presidenti!

Sono poi intervenuti due sindacalisti. Per ragioni d’opportunità ed evitare polemiche inutili, ometto di commendare quanto hanno proferito. Potevano limitarsi a dire semplicemente che durante il periodo di transito dalla legge regionalenumero 24 del 1976 all’Avviso 20 del 2011 si è verificato un fortissimo terremoto che ha causato danni irreparabili al sistema formativo regionale. Il terremoto è stato talmente forte che ha dato origine ad un maremoto che ha distrutto tutto e tutti, trascinando con sé quanto di buono era stato fatto nel passato. Invece no. Continuano imperterriti a fare finta di niente ed a difendere posizioni indifendibili. Grazie anche a voi.

Poi, quasi a metà dei lavori, si è presentato al tavolo della presidenza un signore con la barba incolta e tutto spettinato cui è stata data la parola. Questo signore ha parlato, paralato, parlato. Ma siccome parlava con un accento tisc-tosc-straniero, non sono riuscito a capire bene che cosa volesse dire. Parlava, se non ho capito male, della grande riforma del sistema della formazione messa in atto dal famoso trio Lombardo-Centorrino-Albert. Con il mio vicino di sedia ci siamo chiesti: ma di quale riforma sta parlando questo tizio se tutto è rimasto come prima, anzi se la situazione è peggiorata sotto tutti i punti di vista?

Questo signore, a mio modo di vedere, quando parla di formazione professionale si riferisce a qualche regione del Nord d’Italia, forse al Piemonte? Poi, sempre se non ho capito male, si pavoneggiava per l’introduzione del parametro unico.

A proposito, mi limito solamente a ripetere, per l’ennesima volta, che il parametro unico nel sistema della formazione professionale è sempre esistito sin da quando a finanziarlo era il Ministero del Lavoro. Quindi, egregio signore – mi veniva di dire – di che cosa stiamo discutendo? Per favore la smetta. Affronti seriamente i reali problemi del settore. Applichi le leggi regionali del settore. Dia certezze agli operatori sul loro futuro. Garantisca ai giovani siciliani il diritto alla formazione.

Per amor di verità, devo riferire che solo a conclusione dei lavori il responsabile regionale della Uil ha cercato di riportare la discussione sul tema del convegno. Ha affermato e detto con chiarezza che la legge regionale numero 24 del 1976 è tutt’ora vigente e che essa è l’unica norma che regola il settore. Bene, sono d’accordo, su questo punto, con Giuseppe Raimondi. Passiamo dalle parole ai fatti.

A questo punto ho richiesto di nuovo d’intervenire. Ma anche questa volta mi è stata negata la possibilità. Pazienza sarà per un’altra volta.

Ah, dimenticavo. L’unica cosa che ha capito, sempre se non ho capito male, è che il signore si è dichiarato innamorato della nostra bella Sicilia. Egregio signore, la Sicilia è dei siciliani. Lei prima o dopo ci deve lasciare. Stia pur tranquillo che gli operatori saranno felici.

Redazione

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