Formazione/Sportelli, Crocetta come Catilina. Lettera di un ex sportellista

NON SI ARRESTANO LE PROTESTE DEI LAVORATORI CHE SI AGGRAPPANO AD OGNI STRUMENTO DEMOCRATICO DI COMUNICAZIONE PER DENUNCIARE LA DISTRUZIONE IN ATTO DEL SETTORE E CON ESSO DEL FUTURO DI 8000 FAMIGLIE

Leonardo Cino, operatore degli Sportelli multifunzionali, in una lettera aperta critica apertamente l’operato fallimentare dell’esecutivo regionale e della politica siciliana che hanno trascinato per cinque mesi la vertenza degli ex sportellisti senza pervenire ad alcuno risultato.

Il lavoratore accosta il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta a Lucio Sergio Catilina. Il senatore-militare, vissuto tra il 108 a.C. ed il 62 a.C, è per lo più noto per la congiura che porta il suo nome, un tentativo di sovvertire la Repubblica romana, e in particolare il potere oligarchico del Senato.

“La storia purtroppo si ripete – si legge nella nota di Cino – Catilina ha invaso l’Italia, i denti velenosi sono già penetrati nelle nostre carni, il dolore delle famiglie non viene più percepito, il fallimento di questi politici è diventato l’argomento più gettonato dai mass media. Scioperi, suicidi, sono ormai la norma in un Paese dove la normalità è diventata merce preziosa. E’ sconcertante l’indifferenza di fronte a chi ha deciso di combattere usando il proprio corpo come ultimo atto sacrificale per un diritto che gli è stato rubato”.

È lo stesso lavoratore a richiamare nella lettera indirizzata a governatore Crocetta, le parole di Cicerone che informava i Senatori Romani sull’imminente attacco di Catilina : “La notte è scesa sulla nostra repubblica e nel buio piccoli occhi rapaci spiano le nostre mosse dai loro malvagi covi, tramano scelleratezze. Sono nemici, traditori, assassini, cospiratori, serpi che aspettano il momento opportuno per affondare il loro dente velenoso nel nostro fianco e straziare le nostre carni”.

Nella citata lettera Cino punta il dito contro il Governo regionale ed i politici, che non hanno fatto quanto si rendeva necessario per una soluzione definitiva della vicenda che avrebbe il ricollocamento lavorativo, elogiando la battaglia della collega Adriana Vitale che, insieme ad altri e forse più di altri, per aver intrapreso lo sciopero della fame – lavoratori che si definiscono ‘vittime della rivoluzione crocettiana’ – si è spesa nella interlocuzione con i rappresentanti istituzionali.

“Il diritto al lavoro ed è per questo diritto che una nostra collega ha deciso di combattere fino alla fin – scrive Cino nella nota richiamata – un diritto ad essere moglie e madre, un diritto ad esistere con la propria dignità di lavoratrice combattendo per riacquistare quella dignità tolta in nome di una rivoluzione che è diventata il calice amaro che ci sta uccidendo nello spirito e nel corpo. Grazie Adriana , perché giorno per giorno stiamo prendendo coscienza che uniti si può vincere contro chi ci sta affamando, la tua battaglia è la nostra battaglia noi non combattiamo con le armi, la nostra è una battaglia fatta di silenzi è fatta di sguardi mantenendo sempre alta la nostra dignità, cercando la positività di fronte alle peggiori delle ingiustizie”.

Ed ancora una citazione del lavoratore che scrive e parole pronunciate da Mahatma Gandhi: “Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi perché i tuoi valori diventano il tuo destino”.

Non si sottrae all’auspicio Cino tornando a scagliarsi contro il presidente della Regione siciliana, additato di perseguire solamente interessi e compromessi politici.

“Alla fine noi vinceremo perché non siamo soli – si legge nella lettera – abbiamo le nostre famiglie, abbiamo i nostri figli che ci sostengono e ci dicono che siamo nel giusto, abbiamo i nostri amici che credono in noi e tu sei solo, vendi solo il tuo potere che ti sei preso con astuzia. Hai chi ti sostiene solo per interesse, sei solo perché la tua vita è fatta di compromessi e non puoi avere quello che abbiamo noi perché i nostri sono valori che non si mercanteggiano”.

Giuseppe Messina

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