Formazione, scuola dell’infanzia: il ‘caso’ della Fondazione Cas di Palermo

Adesso che Ludovico Albert è tornato al suo posto potrà, finalmente, rendere conto dell’operato dell’Amministrazione Attiva. Una mole impressionante di carte e di contenziso che fa rabbrividire, per i danni che saranno ingenti. E tanto per cambiare, tra coloro che hanno intentato azione giudiziaria contro Ludovico Albert vi è la Fondazione Cas di Palermo. Proviamo a chiarirne i motivi.

“Con nota 293 del 6 settembre 2012, l’Ente di formazione risponde alla nota trasmessa dall’assessorato regionale istruzione e formazione professionale. Ciò premesso, il servizio gestione riscontra, dopo 10 mesi, dichiara Francesco Menallo, presidente della Fondazione Cas, una ns. richiesta inoltrata al servizio che si occupa di OIF (scuola dell’infanzia, etc.).

“In questa nota anomala anche per la provenienza, giacché se scrivi a tizio ti aspetti che ti risponda costui anche per dirti che non hai capito molto della vita e dei massimi sistemi che regolano il mondo (o la Pubblica Amministrazione in Sicilia) – ci si scrive, dopo altri 12 solleciti, che non è possibile procedere alla nomina della commissione di esami per i DUE corsi OIF di III anno in epigrafe. I motivi? Non avere trasmesso né la comunicazione delle date di chiusura delle attività didattiche, né dei docenti dell’Ente di formazione, né della scuola partner incaricati (titolari e supplenti) di far parte della commissione d’esami, così come previsto dal verbo contenuto nella circolare n. 16 del 21 maggio 2010.

“Ebbene, proprio al fine di far intendere a tutti i lettori della nota, anche non addentro alle segrete cose ed ai riti misterici della formazione professionale siciliana con ascendenza sabauda, segnaliamo che :

“1) con note prot. 865 e prot. 866 del 29 novembre 2011 abbiamo comunicato, rispettivamente per il corso di acconciatore e per quello di estetista, la data presunta di cessazione delle attività rispettivamente per il 19 ed 20 dicembre, nonché,sempre rispettivamente, i nominativi dei docenti Paola Castelbuono e Mauro Montalbano come titolari e Maria Concetta Ninotta e Giada Biondo come supplenti per il corso per acconciatore e di Maria Concetta Giannusa e Mauro Montalbano come titolari e Giada Biondo e Maria Concetta Ninotta come titolari per il corso di estetista;

2) Alle due note suddette abbiamo allegato copia del verbale di idoneità dei locali ed attrezzature, riportando in grassetto il richiamo agli allegati, perché non sfuggissero neppure all’occhio più distratto sollecitando la nomina della commissione d’esami;

3) Con note prot. 875 e prot. 876, rispettivamente del 19 e del 20 dicembre 2011, abbiamo confermato il termine dell’attività, avvenuta come preventivato, lo stesso giorno delle note con cui, per non perdere neanche un minuto, abbiamo trasmesso la notizia alla PA;

4) Per completare l’esposizione dei fatti- tutti documentati dagli allegati che inviamo in copia ad ognuno dei destinatari perché nessuno di loro possa argomentare di non essere informato- segnaliamo che la scuola partner, per il terzo – e conclusivo!- anno degli oif,.visti i ritardi con cui ci venivano erogate le somme e la diversità del contratto di lavoro della fp rispetto a quello della scuola, articolato, a parità- o quasi – di stipendio mensile su una paga oraria quasi dimezzata, stante l’impegno dei docenti della fp su 36 ore settimanali a fronte di quello dei docenti della scuola su 18 ore, in entrambi i casi per la cattedra completa, HA RIFIUTATO DI FORNIRCI DOCENTI, per cui abbiamo dovuto sopperire noi, impegnando giovani capaci che anteponevano la gioia di fare qualcosa di utile per ragazzi poco fortunati a quella di essere retribuiti decentemente”.

Almeno questa è la dichiarazione-fiume rilasciata dal presidente della Fondazione Cas, Francesco Menallo. Una intervista dalla quale emerge la precarietà di un segmento, quale quello dell’obbligo-istruzione e formazione. Un ambito dove si esplica un servizio di pubblico interesse, che viene accantonato.

Questa è l’ennesima testimonianza della precarietà ed approssimazione con la quale gli stessi dovrebbero esser pronti ad operare. Le responsabilità di Albert aumentano la ripresa delle attività. Una scelta che provocherà confusione e caos. Verificheremo cosa si potrà fare.

In conclusione, e’ opportuno chiarire che non è stato ancora emesso il decreto di nomina della commissione d’esami per due corsi OIF di terzo anno. Si tratta di corsi terminati lo scorso dicembre. In tal senso, sottolineiamo la gravità dell’immobilismo degli uffici guidati da Albert che ha provocato l’abbandono al loro destino dei ragazzi.

A cosa valgono gli sforzi profusi per sottrarre i più sfortunati in età scolare (obbligo scolastico) alla dispersione? Scarsa sensibilità dimostrata da Albert e dalla sua squadra che, vanificando il lavoro svolto e la spesa di denaro pubblico effettuata, rigetta nel caos i quartieri a rischio delle città siciliane.

E meno male che a Torino il buon Albert era riuscito a ridurre il tasso di dispersione scolastica. In Sicilia, cosa lo appassiona? Interessi, o cos’altro. Forse gli incarichi romani? O forse cosa? Attendiamo eventuali repliche.

 

Giuseppe Messina

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