«Continuano a prenderci in giro da dieci anni». Costantino Guzzo è il responsabile regionale dell’Usb Formazione Professionale. E ha cominciato da ieri lo sciopero della fame a oltranza in piazza Indipendenza, davanti alla sede della presidenza della Regione Siciliana. Nonostante i periodici annunci di rilancio da parte di ogni governo, i lavoratori della formazione professionale in Sicilia negli anni sono stati decimati. Ecco dunque il motivo della protesta di Guzzo, che però non è solo ad attuare lo sciopero della fame. Insieme a lui ci sono anche le colleghe Tiziana Iocolano (responsabile Usb della Formazione di Siracusa) e Alessandra Canto (responsabile regionale Usb Sportelli Sicilia), oltre ad Adriana Vitale, che fa parte dei Lavoratori liberi, ex sportello multifunzionale.
A entrambe le categorie il governo Musumeci aveva promesso, durante la campagna elettorale, il rientro nel mondo del lavoro. Ad oggi però poco sembra essersi mosso. Ai dipendenti della formazione professionale l’allora candidato alla Presidenza della Regione, Nello Musumeci aveva promesso l’Agenzia unica regionale. Per i dipendenti degli ex sportelli multifunzionali, invece, sarebbe bastata l’applicazione di una legge regionale, approvata lo scorso anno.
«Nella Finanziaria da poco approvata il governo Musumeci – dice Guzzo – ha inserito un subemendamento che non garantisce la platea di cinquemila persone che faceva parte di questi enti. Una storia in realtà vecchia, da quando con un finto stato di crisi ci hanno fatto uscire dalla formazione regionale per transitare nel mondo dei fondi europei. Intanto i diritti che avevamo acquisito non c’erano più, e poi siamo stati licenziati. E in questi atti c’è la firma dei sindacati».
Il tempo incerto che tra ieri e oggi ha segnato Palermo stanca i lavoratori in protesta. Che hanno ricevuto la solidarietà di Potere al Popolo Palermo, mentre al momento il resto degli schieramenti politici rimane in silenzio. «Rivendichiamo soluzioni immediate – continua Guzzo -, abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di crisi al ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio e chiediamo che il presidente Musumeci sostenga il tavolo della crisi. Siamo gente senza ammortizzatori sociali, alcuni di noi vivono senza alcun reddito, siamo stati licenziati negli anni scorsi e non siamo più rientrati nonostante le promesse. Chiediamo di avere il lavoro, tramite le norme vigenti che si possono ancora applicare».
Con l’estate ormai avviata, le vicende relative ai tanti enti formativi (veri e presunti) e dei centri per l’impiego tornano in maniera drammatica di attualità. A farne le spese sono, come ricorda ancora il responsabile regionale Usb, «persone che hanno un’età media superiore ai 45 anni, e per le quali il reinserimento nel mondo del lavoro diventa sempre più difficile e drammatico».
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