Formazione professionale siciliana, lo sciopero indetto il prossimo 30 gennaio dagli addetti del settore è stato rinviato al 6 febbraio. A comunicarlo sono gli organizzatori della manifestazione di protesta. Motivo: il 30 gennaio il presidente della Regione, Rosario Crocetta, sarà impegnato a Roma nell’elezione del nuovo presidente della Repubblica (Crocetta è uno dei tre grandi elettori della Sicilia insieme con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, e con il capogruppo di Forza Italia a Sala d’Ercole, Marco Falcone). «Un rinvio tecnico», spiega Alessandro Lazzano, uno dei rappresentanti dell’associazione Lavoratori liberi della Formazione professionale, tra i promotori dello sciopero insieme con il sindacato nazionale autonomo lavoro e vertenze (Snalv) e con i lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali. «Vogliamo evitare che il presidente della Regione, il giorno del nostro sciopero, prenda la scusa dell’elezione del nuovo capo dello Stato per non parlare con noi».
Allo sciopero hanno già aderito Cobas, Ugl, Sinalp, Uslal, gli Irriducibili della formazione professionale e anche lo Snals Confas. Mentre non si capisce ancora cosa faranno Cigl, Cisl e Uil. «Il rinvio della manifestazione di protesta – aggiunge Lazzano – ci consentirà di incontrare il presidente della Regione. Vogliamo chiarezza sul nostro futuro. E impegni precisi che, questa volta dovranno essere mantenuti».
Lo sciopero dei lavoratori arriva in un momento piuttosto caldo per questo settore. Nei giorni scorsi lo Ial Sicilia ha licenziato quasi 500 addetti, che vanno a sommarsi ai circa quattromila operatori che hanno già perso il lavoro. Lo scenario rischia di peggiorare perché il 30 giugno scadranno i corsi della terza annualità dell’Avviso 20. E siccome non si intravede ancora l’avvio dei corsi legati alla programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 (un anno è già volato via con un nulla di fatto e tutto lascia presagire che sarà così anche per quest’anno), si prevede, a partire dall’1 luglio di quest’anno il licenziamento di tutti gli altri dipendenti. In pratica, l’azzeramento del settore.
A differenza di quanto avvenuto fino a oggi, i lavoratori della formazione professionale della Sicilia sembra che si siano svegliati. Si accingono a scendere in piazza e annunciano una stagione di lotte per scongiurare lo smantellamento del settore.
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